Supplica, è già post-Covid: a Pompei la veglia senza green pass

Supplica, è già post-Covid: a Pompei la veglia senza green pass
Cerimonia religiosa in piazza e veglia in Santuario senza Green pass, anche se con i dovuti distanziamenti, con il limite dei posti a sedere e la mascherina. Insomma nel rispetto...

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Cerimonia religiosa in piazza e veglia in Santuario senza Green pass, anche se con i dovuti distanziamenti, con il limite dei posti a sedere e la mascherina. Insomma nel rispetto delle regole sanitarie imposte dal governo. Del resto il Green pass non è richiesto per nessuna funzione religiosa. Sarà, così, ricordata come la «Supplica della libertà» quella che si svolgerà a Pompei il 3 ottobre. Quella che segnerà il ritorno alla normalità dopo le paure e le restrizioni dell'emergenza sanitaria che il mondo intero sta vivendo dalla fine di febbraio del 2019. Tuttavia, se all'interno della basilica, nel corso della veglia annunciata per la vigilia della Supplica, ci saranno i volontari del santuario a far rispettare regole ai  fedeli che - pur senza obbligo di prenotazione - potranno entrare fino ad esaurimento posti, per la cerimonia all'aperto sarà compito delle forze dell'ordine, previste in un numero di circa 100 unità, riuscire ad evitare gli assembramenti.

Ma, nell'uno e nell'altro caso, le incognite non mancano. Come si potrà impedire infatti, di accalcarsi alle tante anziane giunte con gli autobus organizzati da tutta Italia, desiderose di inginocchiarsi ai piedi della Madonna del Rosario? Come si potrà impedire alla folla di assieparsi davanti al sagrato, la mattina di domenica? A Pompei infatti, per questa cerimonia che non prevede l'esibizione del green pass né la prenotazione e alla quale non sono stati posti limiti numerici ufficiali, è previsto l'arrivo di migliaia di fedeli.



La macchina organizzativa, già in funzione da 15 giorni con le riunioni operative, garantisce che tutto si svolgerà nel rispetto delle regole sanitarie. Ci si affida anche al buon senso dei pellegrini che sceglieranno di rinunciare, almeno questa è la speranza, al viaggio della preghiera optando per la visione della Supplica da casa attraverso la diretta trasmessa dalle reti televisive di Canale 21, CEI, Tv2000 (28 DTT, 157 sky, 18 tivùsat). Per garantire una celebrazione in totale sicurezza saranno impiegati circa 100 tutori dell'ordine, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Le unità cinofile di polizia e carabinieri saranno impegnate a bonificare il palco in più fasi: la sera della vigilia, la mattina della Supplica e pochi minuti prima dell'inizio della funzione religiosa. Un elicottero della polizia di Stato sorvolerà il cielo sopra il Santuario per tutta la durata della manifestazione. La basilica di Pompei rientra, infatti, nell'elenco stilato dal Viminale degli obiettivi sensibili a rischio attentati terroristici.



Il rito solenne della Supplica, che avrà inizio alle 10.40 con la Messa, sarà presieduto dall'Arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. Al termine della celebrazione, alle 12 in punto, come da tradizione, sarà proclamata la preghiera scritta dal beato Bartolo Longo nel 1883. La Supplica è stata tradotta in decine di lingue: dall'inglese al russo, dall'armeno al cinese, dall'urdu al maltese, al tamil. È una preghiera universale: il beato la definiva «ora del mondo». Contemporaneamente, in diverse parti della terra, da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sidney, da Johannesburg a Caracas, infatti, milioni di fedeli si ritrovano insieme per recitarla alle 12 in punto. La Supplica si svolge due volte l'anno: nella prima domenica di ottobre e l'8 maggio. Entrambe le date sono ritenute importanti dai fedeli della Madonna di Pompei, anche se quella di ottobre è la più partecipata in quanto ricade in un giorno festivo. E anche la prossima, come le precedenti in tempo di pandemia, sarà incentrata sulla preghiera alla Vergine per la fine del dramma sanitario che ha sconvolto le vite di tutti. Rappresenterà, anche, la prima funzione religiosa universale del ritorno alla quasi totale normalità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino