Tagli al settore medico, l'allarme di Confapi: «Laboratori in difficoltà, pronti a reagire»

Silvana Papa, presidente Confapi Sanità
«Le tariffe per la medicina di laboratorio hanno subito, negli ultimi anni, continue decurtazioni; pertanto, un ulteriore taglio della remunerazione delle prestazioni...

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«Le tariffe per la medicina di laboratorio hanno subito, negli ultimi anni, continue decurtazioni; pertanto, un ulteriore taglio della remunerazione delle prestazioni metterebbe in seria difficoltà i laboratori, i quali hanno già dovuto sopportare considerevoli costi per gli adeguamenti dettati prima dal regolamento per l’accreditamento e, successivamente, dal processo di aggregazione in consorzi o reti-contratto al fine di garantire soglie minime di efficienza».

Così, in una lettera inviata al presidente nazionale di Confapi Sanità, Francesco Roca, la responsabile del dipartimento campano Sanità di Confapi, Silvana Papa, lancia l'allarme sulla «imminente adozione del nuovo nomenclatore tariffario in concomitanza con la riforma dei Lea» che potrebbe portare a «ulteriori tagli del 35% per la medicina di laboratorio» «Il riverbero diretto della inopinata contrazione delle tariffe renderebbe ancora più grave la crisi dei livelli occupazionali che ha visto protagonisti biologi, medici, tecnici di laboratorio, personale amministrativo», si legge ancora nella lettera.

«Si sono create, pertanto, oggettive condizioni per una forte iniziativa sindacale. Tuttavia, nel tavolo tecnico ministeriale, non sarebbero state coinvolte le associazioni di categoria, eludendo così una corretta concertazione per valutare fabbisogni, costi e remunerazioni. Alcune associazioni hanno lamentato questa assurda esclusione e, a seguito di specifiche rimostranze rivolte al ministro Roberto Speranza, al direttore generale della programmazione sanitaria Andrea Urbani, al direttore generale dell’Agenas, Domenico Mantoan, hanno avuto rassicurazione che saranno chiamate al tavolo tecnico per partecipare, proporre e condividere un percorso sulla determinazione della remunerazione tariffaria, partendo dai costi di produzione, organizzazione, requisiti strumentali e organizzativi necessari ad assicurare prestazioni efficienti ed appropriate».

Da qui la richiesta: «La Confapi, quale associazione nazionale maggiormente rappresentativa, non può far mancare la sua voce al tavolo ministeriale al quale, probabilmente è già stata invitata a partecipare. Sono certa che Lei riuscirà a far valere le ragioni dei vari laboratori disseminati sul territorio nazionale e a difendere un’intera categoria di professionisti».

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Il Mattino