Taglio del nastro a piazza dei Martiri: la grande cupola nera al centro della piazza è stata inaugurata, da oggi sarà aperta al pubblico per tutto il periodo...
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E quest’anno il Natale vorrà lanciare anche questo messaggio: non solo la corsa allo shopping natalizio, ai regali, al consumismo, ma si porrà l’attenzione su temi importanti quale la differente abilità visiva.
«Il Comune di Napoli è orgoglioso di ospitare una manifestazione di questo tipo: il Natale in questa città sarà un’occasione per parlare alla coscienza delle persone, all’impegno politico e istituzionale per limitare le differenze e per dare più opportunità a chi vive questo problema. Un momento di solidarietà, una prima storica per questa piazza», ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili Alessandra Clemente, che insieme all’assessore alla Cultura Nello Daniele e all’assessore con delega alla pubblica illuminazione Ciro Borriello, ha assistito al taglio del nastro inaugurale.
Questa volta non ci saranno le solite luminarie in questa piazza, come ha spiegato Borriello, ma «ci saranno altri tipi di illuminazione su questa grande cupola, che donerà invece luce ai cittadini sensibilizzandoli su questo tema importante. Un momento in cui riflettere all’insegna della solidarietà».
Il progetto di Annalaura di Luggo continuerà poi il suo tour in giro per il mondo, portando avanti la sua esperienza e l’attenzione che ha da sempre dedicato a questo tema. Gli occhi sono da sempre il centro della sua ricerca artistica: ha scelto l'iride come simbolo dell'identità e dell'unicità di ogni essere umano. Dalle star di Hollywood ai senza fissa dimora, dai politici internazionali ai carcerati: dietro l’obiettivo della macchina fotografica brevettata dall’artista sono state immortalate più di mille persone di ogni tipologia. La volontà di esplorare la modalità di percezione del mondo dei non vedenti si è così unita ad un impegno concreto per l’integrazione culturale e sociale degli stessi. «Ho voluto portare il mio progetto per strada, durante le festività natalizie, in cui generalmente si è più sensibili a temi di solidarietà, per trasferire ai visitatori la mia esperienza – ha spiegato l’artista- Gli occhi incapaci di vedere la luce sapranno ‘illuminare’ le nostre menti rispetto alla dovuta considerazione che merita il mondo della diversa abilità visiva». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino