Tangenti, c'è la svolta: il commercialista patteggia una condanna a due anni

Tangenti, c'è la svolta: il commercialista patteggia una condanna a due anni
Hanno confessato e offerta una somma di denaro a mo' di risarcimento danno. E hanno patteggiato una condanna a due anni, al termine di un processo per corruzione. È il...

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Hanno confessato e offerta una somma di denaro a mo' di risarcimento danno. E hanno patteggiato una condanna a due anni, al termine di un processo per corruzione. È il caso del commercialista Alessandro Gelormini e dell'imprenditore Francesco Truda, ritenuti responsabili di una vicenda di corruzione, legata ad alcune verifiche fiscali condotte da due militari della guardia di Finanza.


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Difesi dai penalisti Giuseppe Fusco e Alfonso Furgiuele, Gelormini e Truda hanno ottenuto parere favorevole da parte della Procura per chiudere con un patteggiamento il processo per corruzione. Inchiesta condotta dal pm Henry John Woodcock e dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, ieri dinanzi al gip Ciollaro si è chiuso invece il processo a carico dei due militari della guardia di finanza: hanno incassato una condanna a due anni e otto mesi Saverio D'Avanzo e Giuseppe Mauriello (per i quali la richiesta era di 4 anni), rispettivamente difesi dai penalisti Gaetano Aufiero e Marianna Febbraio. Agli atti una ipotesi di tangente di quattromila euro, in cambio di verifiche fiscali morbide sul gruppo imprenditoriale seguito dal commercialista Gelormini.

LA REPLICA
Gli avvocati Gaetano Aufiero e Marianna Febbraio, difensori dei due militari, si reputano soddisfatti della sentenza e del ritorno alla libertà dei propri assistiti. Aggiungendo che «se un errore è stato commesso, il Giudice ha comunque correttamente valutato, con una condanna ben al di sotto dei minimi edittali, la portata della condotta contestata».

Indagini che la Procura ha affidato alla Guardia di Finanza, con una delega ad hoc al nucleo di polizia economico e finanziaria agli ordini del comandante Domenico Napolitano. Stando a quanto emerso dagli atti, tutto ruota attorno ad un'attività di intercettazione e sull'analisi di alcune verifiche condotte in campo tributario da parte dei due militari della Finanza. Stando alla ricostruzione messa agli atti, l'obiettivo della trama illecita puntava ad evitare pesanti sanzioni in campo tributario, grazie alla corruzione dei due «controllori». E grazie alla regìa del commercialista, sarebbe stato trovato un modo per sanare una situazione irregolare, grazie ad un intervento studiato a tavolino.
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Il Mattino