Una lettera aperta dell'Aci di Napoli ai parlamentari campani sul problema delle targhe estere. E' l'iniziativa assunta dal presidente dell'Aci Antonio...
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«In estrema sintesi, allo stato è in vigore il divieto assoluto, per i residenti in Italia, di circolare con veicoli targati all'estero. Con questa norma si è voluto porre rimedio alla diffusione di un fenomeno che consente di conseguire vantaggi illeciti o, comunque, ai quali non si avrebbe diritto. Si pensi, a titolo di esempio, all'elusione del bollo auto o della copertura assicurativa. Inoltre, le conseguenze dell'esterovestizione sono preoccupanti anche sotto il profilo della sicurezza stradale. Di questi veicoli, infatti, si sa poco o nulla non essendo registrati al PRA, né alla Motorizzazione Civile. Non si conosce la loro consistenza numerica e nemmeno se sono in regola con l'assicurazione, con la revisione e con le normative ambientali. Circolano stabilmente sulle nostre strade, ma non rientrano in alcuna banca dati, usufruendo di infrastrutture e servizi nazionali senza, però, contribuire alla loro gestione/manutenzione attraverso il pagamento delle imposte. Non si contano, infine, i fenomeni fraudolenti che più facilmente si realizzano con questo escamotage, a causa della difficoltà dei controlli, quali, per esempio, il mancato pagamento delle "multe", la falsificazione di targhe, documenti e contratti» prosegue la missiva.
«Tuttavia, pur avendo introdotto il suddetto divieto, la Legge in questione ha lasciato ai residenti in Italia la possibilità di guidare veicoli presi a noleggio presso società operanti all'estero. Una deroga che, però, pone seri problemi relativamente ai rischi fraudolenti connessi a questo fenomeno. Infatti, i contratti di noleggio, a basso costo, stipulati presso società, prevalentemente dei paesi dell'est, molte volte, nascondono una prassi truffaldina. Si tratta, cioè, di veicoli di proprietà di residenti in Italia venduti fittiziamente a queste aziende che li reimmatricolano nel loro paese per noleggiarli, successivamente, agli "ex" intestatari, garantendone comunque il possesso. In questo modo, il locatario può circolare illimitatamente in Italia beneficiando di vantaggi economici non spettanti. Per esempio, non deve pagare il bollo auto, né le imposte gravanti sui veicoli di lusso, né includere questo bene nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, può più facilmente eludere l'obbligo assicurativo, poiché, per convenzioni internazionali, le forze dell'ordine non possono controllare la sussistenza della copertura RC Auto sui veicoli stranieri, e persino omettere di pagare le "multe". E ciò a causa del complesso iter di individuazione del responsabile di una infrazione commessa con un veicolo estero e della relativa notifica del verbale di accertamento. Senza considerare, altresì, che su tali veicoli non è possibile applicare eventuali fermi amministrativi né si può effettuare la revisione in Italia, con evidenti rischi per la sicurezza stradale. In più, il ricorso al noleggio estero, per usufruire dei suddetti vantaggi, altera le condizioni di corretta concorrenza tra le imprese operanti nell'Unione europea, in quanto svantaggia palesemente proprio gli operatori nazionali che non possono garantire ai loro clienti analoghe “scappatoie”».
Da qui la proposta dell'Aci Napoli, elaborata dalla Commissione giuridica dell'ente, che si articola sinteticamente in tre punti: 1) limitare ad un anno la deroga per circolare in Italia con veicoli esteri in leasing o a noleggio condotti da residenti nel nostro Paese; 2) migliorare il sistema dei controlli attraverso l'implementazione del sistema di indagine (SDI) previsto della Legge n.121/1981 (recante: "Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza"); 3) introdurre l'obbligo, per i residenti all'estero, di comunicare, a mezzo pec o raccomandata postale, alla Motorizzazione Civile il giorno del loro ingresso in auto nel territorio italiano, conservando a bordo del veicolo la pec o la copia della raccomandata con le relative ricevute di spedizione. Ciò per dare concreta attuazione alla norma del Codice della Strada (articolo 132) che vieta ai veicoli stranieri, condotti da residenti all'estero, di circolare in Italia per un periodo superiore ad un anno dal loro ingresso nel nostro territorio. «L'iniziativa - conclude Coppola - si pone l'obiettivo di razionalizzare e rendere coerente la normativa in materia, a salvaguardia dell'interesse pubblico e, soprattutto, della sicurezza stradale».
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Il Mattino