I taxi abusivi sono tanti, dovunque, e spesso lavorano con veicoli vecchi e malridotti, pericolosi per l'incolumità dei passeggeri. Non è affatto incoraggiante il dato...
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Discorso diverso alla stazione, dove gli abusivi «accolgono» i clienti ai binari pur di accaparrarseli. Stessa situazione a Capodichino, dove gli abusivi scortano i turisti dagli arrivi fino a un'auto privata in qualche parcheggio vicino all'aeroporto. A questi tre snodi cruciali vanno aggiunti il carcere di Poggioreale, altro baluardo dei tassisti abusivi, e il luogo di ritrovo domenicale, piazza Principe Umberto, vicino alla ferrovia. Nemmeno la zona ospedaliera è immune: «Gli abusivi stazionano all'interno del Policlinico, lato Toscanella, spiega Matarrese». Sembra invece rientrato il fenomeno del pulmino bianco, privo di qualsiasi licenza, che offriva passaggi a pagamento verso piazza Garibaldi: «Il mezzo è stato sequestrato - continua Matarrese - ma mi risulta che gli stessi personaggi si siano organizzati con una Multipla che fa fermate come i bus». Un fattore da non sottovalutare: le condizioni, spesso precarie per la sicurezza dei passeggeri, dei mezzi abusivi. In giro si vedono vecchie Punto ormai in brandelli, Station Wagon in voga 15 anni fa. Alcune vetture sono sprovviste di assicurazione e revisione. Altri, confermano i sindacati, offrono passaggi su veicoli già messi sotto sequestro amministrativo dalle autorità.
Un dato è certo: il passaggio illecito a pagamento qui è in forte crescita e le forze dell'ordine hanno bisogno di cogliere il reato in flagranza per poter procedere a sequestri e multe. Ma prima di comprendere le motivazioni del boom, vanno fatti dei distinguo nella categoria dei «non autorizzati», che comprende centinaia di veicoli attivi sul suolo napoletano. In testa ci sono i taxi abusivi veri e propri: cioè auto private, senza licenze di alcun tipo, che a volte recano anche la scritta «taxi» ma non hanno numero di serie. Altra tipologia è quella dei tassisti che, senza chiamata, arrivano a caccia di clienti da altri Comuni. In questo caso il numero di serie è scritto sullo sportello dell'auto bianca, ma non è compreso tra 2.000 e 4.376 (questo l'intervallo delle licenze rilasciate da Palazzo San Giacomo). Ma come mai questo aumento dei non autorizzati? «I Comuni della provincia di Napoli rilasciano in maniera spregiudicata titoli e licenze, senza rispettare i vincoli dei parametri economici - dice Del Gaudio - Per intenderci: se un Comune ha 1000 abitanti e rilascia 300 licenze non va certo bene». Per questo Napoli si riempie di taxi da altri Comuni? «Sì: in provincia c’è un'offerta superiore alla domanda, quindi il servizio si sposta qui, dove c’è afflusso di turisti.
Anche gli Ncc che non rispettano le norme sono un problema». Che fare? In Comune la lotta si sta portando avanti: «La polizia municipale ha compiuto diversi blitz in piazza Garibaldi contro gli abusivi nei mesi scorsi - dice Calabrese - Chiederemo una mano al Prefetto per contrastare il fenomeno. Ci serve l'aiuto delle altre forze dell'ordine». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino