Teresa e Trifone, Chi l'ha Visto: «Ruotolo avrebbe chiesto a due amici di mentire»

Teresa, Trifone e Giosuè Ruotolo
PORDENONE - 'Chi l'ha Visto?' ricostruisce l'omicidio di Teresa e Trifone, i due fidanzati di Pordenone, partendo dagli indizi contro l'indagato Giosuè...

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PORDENONE - 'Chi l'ha Visto?' ricostruisce l'omicidio di Teresa e Trifone, i due fidanzati di Pordenone, partendo dagli indizi contro l'indagato Giosuè Ruotolo e i suoi spostamenti.


Gli inquirenti non hanno prove, ma indizi. Sembra, inoltre, che Ruotolo avrebbe chiesto a due amici di non dire nulla sulla sua presenza sul luogo del delitto. Si parla anche della fidanzata di Giosuè Ruotolo e di un suo messaggio che recitava così: "Hai fatto qualcosa che non mi hai detto?". Ruotolo raccontò di essere presente sul luogo del delitto ai suoi due condomini: si ipotizza un primo tentativo di costruzione di un alibi.



Ecco gli indizi che hanno messo nei guai Ruotolo:



1) LUOGO DEL DELITTO L’agguato a Trifone Ragone e Teresa Costanza avviene tra le 19.40 e le 19.50 del 17 marzo nel parcheggio del palasport, dal lato di via Amendola. I fidanzati sono in auto, una Suzuki Alto. Lei sta per mettere in moto, lui si è appena seduto al suo fianco quando il killer si avvicina e scarica sei colpi di pistola. L’Audi A3 di Giosuè Ruotolo resta 8 minuti nel parcheggio. Si allontana subito dopo il delitto.

Difesa.



2) LE PALESTRE A metà gennaio Ruotolo si iscrive alla palestra fitness, dove Ragone si allena agli attrezzi. Per i tesserati l’accesso è libero, non viene registrato. Ha pagato due abbonamenti e dopo il delitto ha cambiato palestra.



3) L'AUTO Uno dei testimoni che scambia il rumore degli spari per petardi indica un’Audi A3 grigia che si allontana dal parcheggio. La testimonianza trova conferma nelle telecamere, che riprendono un’auto con un fanalino anteriore rotto e altri segni distintivi.



4) IL PERCORSO L’auto sfugge alle telecamere per 7 minuti. Il buco temporale viene calcolato visionando le riprese di due impianti: quello davanti al Kennedy e quello all’incrocio di via San Quirino. L’auto può essersi fermata solo nel parcheggio dell’auditorium.



5) IL LAGHETTO I sommozzatori scandagliano il fondale. Ripescano prima il caricatore, poi il resto della Beretta. Le prove di sparo confermano che è l’arma del delitto. Il killer attraversa il parco e getta l’arma nel laghetto. Per la difesa Ruotolo non arriva fino al laghetto, ma si ferma prima della casetta di legno usata come toilette. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino