Con la sentenza di primo grado e le maxicondanne dei presunti responsabili, sembrava ormai una verità «acquisita» quella dello scempio ambientale provocato...
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Oggi però tutto potrebbe essere messo in discussione, in quanto al Processo d'Appello in corso a Napoli, la Corte d'Assise ha accolto le richieste dei difensori di alcuni imputati, cui la Procura generale non si è opposta, disponendo una nuova perizia che dovrà accertare se siano effettivamente inquinati i suoli sottostanti alla maxi-discarica ubicata a cavallo tra le province di Caserta e Napoli, in piena Terra dei Fuochi Leggi l'articolo completo su
Il Mattino