Terra dei fuochi, Costa difende lo Stato: «Leggi e fondi, ora la Regione agisca»

Terra dei fuochi, Costa difende lo Stato: «Leggi e fondi, ora la Regione agisca»
L'inchiesta della Procura di Napoli Nord e dell'Istituto Superiore di Sanità che ha portato alla dimostrazione del nesso causale nella Terra dei Fuochi tra...

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L'inchiesta della Procura di Napoli Nord e dell'Istituto Superiore di Sanità che ha portato alla dimostrazione del nesso causale nella Terra dei Fuochi tra inquinamento da rifiuti e tumori, asma, leucemie, malformazioni congenite nella terra dei Fuochi «ha strappato il velo su questo tema, ha tolto ogni dubbio, ora la politica deve correre per dare risposte ai cittadini della Campania». Così Sergio Costa, ministro dell'ambiente che sta per uscire di scena per tornare al suo lavoro di generale dei carabinieri, commenta con l'ANSA i dati emersi dall'inchiesta giudiziaria a cui lui stesso fu chiamato a partecipare all'inizio.

«Era il 2016 - spiega Costa - e nei primi due anni ho partecipato da generale con i procuratori Greco e Airoma. Il procuratore ci convocò per parlarci del progetto e che andava fatto con l'Iss, un soggetto terzo, non per sfiducia negli istituti locali ma per avere risultato che nessuno avrebbe mai pesato essere di parte. Ci piacque, era stata pensata con uno scopo di servizio al di fuori da questioni politiche. Nelle indagini tutti i cittadini, i comitati, le associazioni ci dicevano quel che oggi è chiaro, il nesso di causalità tra l'ingiuria ambientale e sanitaria. Ma serviva dimostrarla in atti, e ora è certificata e puoi portarla in giudizio, cercare i responsabili, fare in modo che un colpevole risponda di ingiuria sanitaria. È un salto di qualità che restituisce più calore agli abbracci di questi anni con don Patriciello, con le mamme di giovani morti per questo nesso».

Costa sottolinea che ora inizia un nuovo cammino: «Ora da ministro uscente dico che è il momento di dare una visione politica, non si può negare la Terra dei Fuochi, le malattie che porta e bisogna agire. Gli strumenti ci sono. Io ho fatto cambiare la legge ottenendo il Sin dell'area vasta di Giugliano, adesso manca ancora che la Regione faccia mappa perimetrale con le aree limitrofe, spero arrivi presto altrimenti le bonifiche non partono mai. Nell'ultimo anno ho scritto alla Regione ogni 30 giorni, continuo a sollecitarli. Ricordo che il soggetto attuatore è la Regione Campania, il governo dà l'indirizzo, porta i fondi ma il soggetto attuatore resta la Regione. La mia non è una reprimenda ma l'auspicio che si vada veloce ora che l'Iss, il massimo organo scientifico dello Stato che ha detto che il nesso è vero. Non da ministro ma da cittadini dico, Regione ti prego fai presto. I soldi ci sono, le leggi ci sono sui siti orfani, sul sin ecoballe, la regione agisca e si prenda questo merito politico. L'assessore campano all'ambiente Bonavitacola è un uomo concreto e pragmatico, scenda in campo con la capacità che ha di affrontare di petto la situazione».

Costa commenta anche la riduzione dei roghi di rifiuti: «Aspettiamo la primavera - spiega - per vedere se riprendono ma i dati danno ragione al lavoro che abbiamo fatto dotando di 500 telecamere Comuni come Giugliano, Caivano, Frattamaggiore e tutti i 24 che hanno risposto subito all'offerta dei sistemi video. Ho già dato mandato al ministero di comprare altre telecamere per la Terra dei Fuochi e anche nuovi droni a tecnologia militare per le forze dell'ordine, che controlleranno meglio l'enorme territorio». (ANSA)

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Il Mattino