GIUGLIANO. I controlli dei carabinieri nella Terra dei fuochi. Ottantatré persone denunciate e una arrestata in flagranza per incendio di plastiche e altri rifiuti tossici....
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I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno verificato attività produttive quali attività tessili, aziende di abbigliamento, autolavaggi, carrozzerie, depositi di carburante, e anche il comparto dell'allevamento e quello agroalimentare. Come a Giugliano e Qualiano. Nel primo caso i militari hanno controllato un'azienda zootecnica di 56.000 metri con 400 capi di bestiame. Non esistevano i registri di carico e scarico dei medicinali per gli animali e del letame smaltiti chissà come. In più il titolare non aveva rimosso quattro tettoie di cemento-amianto delle stallem di circa 400 metri quadri. Nel secondo caso, i carabinieri hanno sorpreso un imprenditore agricolo che irrigava i suoi terreni, utilizzando un pozzo a ridosso di un'area sequestrata per presenza di rifiuti speciali.
Le manette sono scattate a Cicciano dove i militari hanno sorpreso un contadino di 72 anni a incendiare rifiuti vegetali e di plastica tra i campi coltivati. Una decina i laboratori per la confezione di capi di abbigliamento e lo stesso numero per quelli del settore della calzature. In tutti i casi, i militari hanno accertato la presenza di lavoratori in nero e clandestini, e l'assoluta mancanza dei registri per lo smaltimento di quei rifiuti che vengono regolarmente dati alle fiamme. Come ha accertato l'altro giorno la procura di Napoli nord che a sede ad Aversa, con l'arresto di sei persone che gestivano la raccolta porta a porta degli scarti di lavorazione, il trasporto in una discarica abusiva che di notte si trasformava in una fornace a cielo aperto. I dati dei carabinieri sono allarmanti.
Nei 92 comuni della provincia di Napoli, capoluogo compreso, solo il dieci per cento, (circa nove) è risultato indenne da fenomeni di inquinamento grave. Nei tre ultimi controlli, il 17 ottobre, il due novembre e quello attuato ieri, sono state sequestrate 269 tra aziende e opifici che inquinavano, mentre sono stati denunciati alla magistratura per reati ambientali e impiego della manodopera clandestina e abusivismo edilizio 145 persone. Il cancro della Terra dei Fuochi non è ancora in remissione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino