Doveva essere il bastione della legalità nella Terra dei fuochi, deputato alla lotta ai reati ambientali e alla malavita che generava il traffico dei rifiuti, ma nella...
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«Le promesse del Governo? Che inizino a mantenerle qui, i politici», racconta la presidente del Tribunale, Elisabetta Garzo. Un giudice che bussa a tutte le porte del Ministero per ottenere risposte, ma che la forza d’inerzia della burocrazia riporta al misterioso centro del «faremo», ma non si sa quando. E infatti, carte alla mano, dice: «Nel 2016 e nel 2017 chiesi al guardasigilli Andrea Orlando un potenziamento del personale amministrativo in Tribunale, non c’è mai stata risposta. Ho parlato con il nuovo ministro Alfonso Bonafede qualche giorno fa, mi ha promesso che verrà a farci visita, qui abbiamo bisogno di persone, di amministrativi. Spero agisca in fretta, mi è sembrato sensibile al tema».
La «guerra ai fuochi» passa anche attraverso le indagini e i processi. Anzi, i due strumenti giudiziari chiudono il cerchio della «lotta» al business dei rifiuti. Ma c’è bisogno di braccia, oltre che di menti. «Non si tratta di “vuoto di organico”, ma di insufficienza», precisa la presidente Garzo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino