«Il suolo si è abbassato di quattro centimetri». È successo a Ischia dopo il terremoto che ha messo in ginocchio l'isola lo scorso 21 agosto,...
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«La scoperta ci ha inizialmente sorpreso», spiega al Mattino Riccardo Lanari, direttore dell'istituto. «Perché con un sisma di magnitudo quattro non ci aspettiamo deformazioni di questo genere, ma dell'ordine di un millimetro». L'incongruenza si spiega oggi che l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha fatto marcia indietro sui dati forniti inizialmente. E ha ufficializzato una magnitudo durata di 4.0, una profondità ipocentrale di 1 chilometro 730 metri e un epicentro su via Santa Barbara, a Casamicciola.
«Praticamente parliamo di un terremoto sotto i piedi - prosegue Lanari - e questo motiva un abbassamento del genere. Certo, non raggiungiamo i livelli di Amatrice e L'Aquila, dove il cedimento è stato di alcune decine di centimetri. Ma si tratta, comunque, di un dato significativo».
La misura è stata ottenuta utilizzando i dati radar dei satelliti europei Sentinel-1, del programma europeo Copernicus, e quelli della costellazione italiana COSMO-SkyMed dell'Agenzia Spaziale Italiana. Confrontando le immagini radar acquisite prima dell'evento con le immagini successive al sisma, è stato possibile rilevare le deformazioni della superficie del suolo.
Ma quali sono le potenziali conseguenze? «Difficile prevederle», conclude Lanari. Così come è complesso stabilire se il suolo cederà ancora. «Queste informazioni, però, sono importanti perché ci aiutano a comprendere cosa è successo esattamente la sera del 21 agosto, andare a identificare la sorgente, cioè l'attore responsabile del terremoto e capire le similarità con quanto accaduto durante il sisma del 1883».
Intanto sull'isola proseguono le verifiche di agibilità che, oltre a interessare gli edifici pubblici e le strutture alberghiere, stanno riguardando anche le abitazioni. Secondo i dati della Protezione civile, sono stati 142 i sopralluoghi fatti fino a oggi.
Il Mattino