Terremoto a Napoli oggi: scossa alle 4,34 di magnitudo 2,2 con epicentro nel golfo di Pozzuoli

Uno sciame che dura da oltre 24 ore con ben 49 terremoti registrati dall'Ingv

I monitor dell'Ingv
Uno sciame sismico iniziato ieri mattina e che è ancora in corso con i sismografi dell'Osservatorio Vesuviano che hanno registrato alle ore 4,34 di questa notte il...

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Uno sciame sismico iniziato ieri mattina e che è ancora in corso con i sismografi dell'Osservatorio Vesuviano che hanno registrato alle ore 4,34 di questa notte il sisma con la magnitudo massima di 2.2 con epicentro nel golfo di Pozzuoli ad una profondità di 2,9 chilometri.

Finora, gli eventi tellurici registrati dalla sala di Napoli dell'Ingv sono stati ben 49. I terremoti sono stati avvertiti dalla popolazione in gran parte dell'area flegrea, come quello delle ore 4,34 di stanotte, preceduti in gran parte da un boato. Dall'inizio dell'anno ad oggi sono ben 1.444 i terremoti verificatisi nella zona flegrea, la maggior parte dei quali di bassissima magnitudo. A partire dagli inizi del 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 10 millimetri al mese. Il sollevamento registrato alla stazione del Rione Terra è di circa 117 cm a partire da gennaio 2011 di cui circa 21 cm da gennaio 2023.

«Il bradisismo nei Campi Flegrei sta continuando a sollevarsi e ci aspettavamo un aumento di frequenza della sismicità che sta avvenendo in questi ultimi giorni - ha dichiarato Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano -. Perché naturalmente la crosta essendo sotto pressione da alcune settimane arriva ad un momento di frattura che genera il sisma. Il fatto che la localizzazione degli eventi tellurici avviene in più punti della caldera, come è accaduto negli ultimi giorni tra il golfo, la Solfatara e il resto della terraferma, sottolinea il fatto che è l'intera sorgente che si solleva. Nelle ultime settimane abbiamo, poi, anche reso visibile sul nostro sito la stazione del sismografo che è ubicato all'interno dell'Oasi del Montenuovo che abbiamo in dotazione da diversi anni. Inoltre, stiamo rafforzando la rete di monitoraggio in maniera ancora più capillare sia nel golfo di Pozzuoli che sulla terraferma».

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Il Mattino