Terzigno, migrante tenta di aggredire il direttore del centro di accoglienza

Terzigno, migrante tenta di aggredire il direttore del centro di accoglienza
TERZIGNO - Tensione al centro di accoglienza straordinario “Villa Angela” di Terzigno. Un richiedente asilo ha tentato di aggredire il direttore della struttura con un...

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TERZIGNO - Tensione al centro di accoglienza straordinario “Villa Angela” di Terzigno. Un richiedente asilo ha tentato di aggredire il direttore della struttura con un coltello da cucina ma è stato  bloccato dagli altri migranti.

Il fatto è accaduto nel pomeriggio, per fortuna la tragedia è stata evitata grazie agli altri ospiti della struttura che hanno assistito alla scena ed al pronto intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Torre Annunziata che lo hanno fermato in attesa che la magistratura decida il da farsi.

L’uomo, originario del Gambia, in Italia dal 2015, ha perso il controllo e, senza alcun motivo, avrebbe cercato di sfogare la sua rabbia contro l’imprenditore Massimo Esposito. Il giovane aveva appena ricevuto una notifica relativa ad una presunta aggressione di cui si sarebbe reso protagonista ai danni di un controllore della Circumvesuviana.
A scatenare la rabbia potrebbe essere stato il timore di un imminente allontanamento punitivo.

La Prefettura di Napoli aveva, infatti, avviato nei suoi confronti la revoca delle misure di accoglienza per una serie di condotte violente. L’iter era, comunque, fermo in attesa della traduzione nella sua lingua.

Visibilmente scosso per l’accaduto il direttore del Cas, Massimo Esposito: «Per fortuna, grazie al lavoro che insieme ai nostri operatori svolgiamo ogni giorno casi del genere si verificano raramente, ma sono, comunque, un segnale preoccupante. La burocrazia può creare parecchi problemi alla gestione di una realtà complessa quale è quella di un Centro di accoglienza straordinaria che, invece, richiede buon senso e rapidità di azione. Il nostro lavoro va avanti con la stessa determinazione e passione civile di sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino