Tesori archeologici in malora, sindaco di Pozzuoli scrive al Governo

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Un dossier-denuncia, sul degrado dell'acropoli di Cuma, in provincia di Napoli, e delle testimonianze archeologiche di Pozzuoli, è stato inviato oggi dal sindaco, Vincenzo Figliolia, alla presidenza del consiglio dei ministri e al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.





Il sindaco chiede, inoltre, l'invio di ispettori ministeriali per valutare se nella gestione del patrimonio archeologico flegreo siano state commesse inadempienze o omissioni da parte dei responsabili locali della sovrintendenza archeologica.



«Nella missiva, - ha riferito Figliolia - che fa seguito a un'altra mia sollecitazione dell'aprile scorso, poco prima della riapertura della cattedrale al Rione Terra, ho espresso tutte le potenzialità storico e culturali di questo territorio. Ho anche aggiunto quali progetti è possibile attuare per mettere a reddito e ricavare risorse importanti dai nostri tesori».



Nell'ampio dossier il sindaco ha anche sottoposto all'attenzione delle istituzioni nazionali le sofferenze in cui si trovano monumenti di fama nazionale quali l'anfiteatro Flavio, terzo per grandezza nel mondo romano, il tempio di Serapide e lo stadio Antonio Pio. Chiesta anche la riapertura del percorso archeologico sotterraneo al Rione Terra, definito dagli studiosi una rarità assoluta risalente al I secolo dopo Cristo, che rimane chiuso da oltre tre anni senza motivi apparenti.



Il comune di Pozzuoli per favorire le visite nell'anfiteatro Flavio causa la penuria di personale, da oltre un anno, collabora con la Sovrintendenza archeologica locale, supportando con propri dipendenti, i custodi del monumento.
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Il Mattino