L'hashtag #TesoriNascosti della città sepolta è virale. Il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna ha voluto regalare ai turisti social gli...
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Il ben più noto affresco simile, con protagonisti Menade, Sileno ed Ermafrodito datato I sec. dopo Cristo, ma a sfondo pornografico è conservato a Napoli presso il Museo Nazionale, proveniente dalla domus di M. Edipus Sabin us dalla parete del tablino - Regio IX, Insula 1, civico 22 -. Il dipinto parietale è stato realizzato con la stessa tecnica, IV stile pompeiano, utilizzata per realizzare l'opera Menade e Sileno conservata tra i tesori nascosti di casa Bacco. L'affresco venne staccato e inserito nella collezione pornografica del Museo Nazionale di Napoli per la raffigurazione di un Ermafrodito itifallico, che seduto su uno sgabello presso un altare, solleva con mano destra un lembo del manto e con l'altra mano si aggrappa alla barba del vecchio Sileno che gli sta alle spalle e si china a guardarlo. Una Menade con tirso e timpano, solleva un kantharos forse per offrire il satyrion al giovane androgino. Il rosso cupo del mantello contro cui risalta il biancore delle carni di Ermafrodito, e l'espressione di libidinosa cupidigia del satiro dalla carnagione rubizza, si ritrovano nella identica composizione della Casa dei Vettii dalla quale per mancanza di spazio fu tolta la Menade, cui allude il tirso poggiato accanto a Ermafrodito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino