Test sierologici a Napoli: «Tamponi per chi ha già gli anticorpi»

Test sierologici a Napoli: «Tamponi per chi ha già gli anticorpi»
Esami sierologici per la ricerca di anticorpi antiCovid: si complica il percorso per chi intende effettuare un test presso i centri di analisi privati accreditati....

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Esami sierologici per la ricerca di anticorpi antiCovid: si complica il percorso per chi intende effettuare un test presso i centri di analisi privati accreditati. Com'è noto basta un prelievo di sangue, e una prescrizione su ricetta bianca del medico di famiglia, per prenotare l'esame e nell'arco di alcune ore si può sapere se nel proprio sangue circolano anticorpi IgM di fase acuta (che uniti ai sintomi sono un segno di infezione in atto e impongono un tampone di conferma) ovvero le IgG neutralizzanti il Covid-19. Analisi capaci di sciogliere molti dubbi in tante famiglie. Un tarlo che con 30 o 60 euro è possibile togliersi dalla testa. Quella che invece raccontiamo, a distanza di circa due settimane dal via libera regionale a queste analisi, è un'altra storia fatta di burocrazia e gestioni paradossali dei dati degli utenti.

 
Il primo scoglio da superare è la trasmissione dei dati sensibili alla piattaforma informatica regionale Sinfonia: queste informazioni, i risultati dei test e le rispettive anagrafiche, sono sottoposte alla tutela della privacy. Del resto sapere se una persona ha le IgG contro il Covid ha un rilievo soprattutto epidemiologico e può aiutare a completare il quadro della diffusione del virus che ogni giorno la Regione e la rete di laboratori pubblici prova a disegnare sul territori. L'altra questione è l'uso che i dipartimenti di prevenzione (segnatamente quello della Asl Napoli 1) stanno facendo dei risultati trasmessi dai centri analisi ai medici di famiglia e da questi alle Asl. «Le persone risultate positive agli anticorpi IgG (immonoglobuline neutralizzanti e di norma prodotte dopo la guarigione dal virus nda) - spiega il titolare di un laboratorio del centro di Napoli - sono state contattate dalla Asl per imporre un'improvvida quarantena in attesa di effettuare un tampone di controllo. Non si tratta di positivi alle IgM, anticorpi di fase acuta, ma alle IgG che sono quasi sempre l'epilogo finale di una guarigione. Il paradosso - conclude il responsabile di questo laboratorio - è che anche chi sia stato ricoverato e poi dichiarato guarito ovvero chi ha seguito già una quarantena e poi considerato libero da malattia viene ricondotto nuovamente all'isolamento domiciliare in attesa di un tampone». Tampone che tra prelievo e risultato può richiedere anche una settimana. «Il danno lavorativo, familiare e sociale è palmare - conclude il titolare di un altro laboratorio - si pensi a commercianti e lavoratori che dopo due mesi di restrizioni stanno faticosamente riavviando la loro attività vita lavorativa e che si vedono costretti a rientrare in una penalizzante quarantena». Nei fatti quello che si configura è un formidabile disincentivo ad effettuare controlli per conto proprio in un centro privato. Ancorché utili ai fini epidemiologici questi test se acquisiti con queste modalità finiscono per delineare scenari di complicazione della vita dei cittadini e molti possono preferire restare asintomatici.
 

A disciplinare modi e possibilità di effettuare i test è stata l'Unità di crisi con una nota inviata ai manager delle Asl il 15 maggio scorso ma non vi è alcun esplicito cenno alla gestione del dato del paziente. Il dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 1 nei giorni scorsi ha indicato alle associazioni di categoria dei laboratori accreditati che «in caso di positività al Sars Cov 2 i laboratori presenti sul territorio del Comune di Napoli e di Capri e Anacapri, sono tenuti a segnalare tale esito (non spetta al medico prescrittore? nda) per l'attivazione delle procedure e l'effettuazione del test con tampone nasofaringeo». Un tampone è una sicurezza in più ma non sarebbe più semplice disciplinare tale iter con la possibilità di effettuare liberamente un tampone al Cotugno o al fast track dell'ospedale anche nell'ambito della possibilità di donare il plasma iperimmune senza ulteriori complicazioni? Altra cosa sono i soggetti riconosciuti positivi alle IgM o a queste contemporaneamente alle IgG che pure si presentano con rara frequenza. Il virus in questi casi può essere infatti ancora presente e attivo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino