Testimone di giustizia denuncia «La camorra vende i voti»

Testimone di giustizia denuncia «La camorra vende i voti»
«Tutti gridano legalità e giustizia, ma a Napoli la squadra della camorra vende i voti al miglior offerente». A denunciarlo è il testimone di giustizia...

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«Tutti gridano legalità e giustizia, ma a Napoli la squadra della camorra vende i voti al miglior offerente». A denunciarlo è il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto.


Ciliberto parla di un vero e proprio «listino prezzi» per le prossime elezioni comunali, «con un racket delle affissioni dei manifesti da circa un euro cadauno, sentinelle fuori dai seggi per 50 euro al giorno, squadre dotate di pulmino che passano a prelevare a casa anziani per poi portarli a votare». «Tutto accade da anni e nessuno denuncia, spesso si litiga per un voto nel seggio ma non si vogliono vedere le migliaia di voti che gestisce la camorra. Tranne qualche coraggioso giornalista che narra il fenomeno, poi tutto tace», afferma il testimone di giustizia che invita il «popolo napoletano a camminare a testa alta, contando i grandi manifesti affissi da mesi per le strade di Napoli: ognuno costa circa 250 euro alla settimana, e a osservare dove sono esposti gli striscioni elettorali».


«Chiedetevi - dice Ciliberto ai concittadini - chi ci abita in quelle case. Oppure basterà stazionare per circa trenta minuti sotto ai comitati elettorali e vedere il via vai di facce di personaggi già noti alla cronaca nera che caricano rotoli di manifesti, a volte con auto senza copertura assicurativa Qualcuno potrà dire che così dicendo non c'è nessun politico per bene e che così scrivendo si scredita la politica napoletana. No, ci sono uomini e donne che credono nel cambiamento, gente onesta che ci mette la faccia e l'impegno, che lottano con ogni forza contro questi mostri, ma provate a chiedere a questi uomini o donne quando possono spendere per una campagna elettorale», conclude. Nei giorni scorsi Ciliberto aveva anche denunciato di aver dovuto rinunciare alla sua candidatura non avendo ricevuto l'autorizzazione (essendo sotto protezione) dalle istituzioni preposte. «Avevo accettato la candidatura nelle liste di Fratelli d'Italia grazie a Marcello Taglialatela, membro della commissione antimafia, ma dal Ministero dell'Intero hanno fatto scadere i termini senza rispondere e addirittura mi è stato negato il certificato elettorale», accusa Ciliberto.
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Il Mattino