«Stai facendo un video? Bravo» e Tiziana tenta il suicidio

«Stai facendo un video? Bravo» e Tiziana tenta il suicidio
Il video di Tiziana immortalata mentre tradisce il suo fidanzato in auto con un altro uomo è diventato un vero tormentone del web, quella frase «Stai facendo un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il video di Tiziana immortalata mentre tradisce il suo fidanzato in auto con un altro uomo è diventato un vero tormentone del web, quella frase «Stai facendo un video? Bravo», ha dato vita a centinaia di meme sui social ed è rimbalzata da uno smartphone all'altro. Un vero e proprio fenomeno mediatico di cui la ragazza di Mugnano aveva evidentemente sottovalutato le conseguenze, che a distanza di mesi si sono rivelate drammatiche: Tiziana, caduta in depressione e sull'orlo del suicidio, è stata persino costretta a cambiare cognome. 


Il processo è in fase di svolgimento presso il tribunale di Napoli Nord, che ha però emesso un provvedimento d’urgenza, concedendo a Tiziana l'uso di un nuovo cognome, per evitare di essere riconosciuta. Quando infatti i video iniziarono a circolare la ragazza cominciò a ricevere sfottò e allusioni, a essere riconosciuta per strada e dovette anche lasciare il lavoro, cadendo in depressione e pensando al suicidio.

Il suo avvocato, Roberta Manzillo, ha citato in giudizio, assieme ai diffusori dei video, Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google e Youtube, oltre alle persone responsabili della diffusione in rete, dichiarando: «Ci siamo appellati al diritto all'oblio».

A Facebook il provvedimento di urgenza firmato dal giudice ha intanto ordinato «L’immediata cessazione e rimozione dalla piattaforma del social network di ogni post o pubblicazione contenente immagini (foto e/o video) o apprezzamenti riferiti specificamente alla persona».

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino