A distanza di cinque giorni dalla sua morte, il video hard di Tiziana è ancora lì, su Internet, e sta ancora facendo guadagnare denaro a chi pubblica le inserzioni...
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La battaglia legale intrapresa da Tiziana e dal suo avvocato finora non ha dato frutti: due sono i fascicoli su cui sono al lavoro i magistrati delle Procure di Napoli e Napoli Nord, rispettivamente per diffamazione e per istigazione al suicidio. Al momento risultano indagate quattro persone cui Tiziana avrebbe consegnato il video ma alle quali non avrebbe mai dato l'autorizzazione alla pubblicazione. Gli inquirenti dovrebbero anche nominare, a breve, il perito che si occuperà di eseguire degli accertamenti tecnici sul tablet e sui cellulari dell'ex compagno della ragazza, che per ora non risulta iscritto nel registro degli indagati. È stato proprio lui a consegnarli ai carabinieri di Giugliano in Campania, incaricati dell'attività investigativa. I risultati saranno poi consegnati al magistrato titolare delle indagini.
Circa un anno fa fu depositata una denuncia contro chi ha pubblicato senza autorizzazione quei contenuti, una denuncia, fa sapere l'avvocato Foglia Manzillo, corredata anche da alcuni compact disk sui quali c'erano il video e i link delle pagine web sulle quali era stato pubblicato, una sorta di ricostruzione di come era distribuito sul web. Nella denuncia Tiziana già paventava l'eventualità del suicidio: «Questa gogna mediatica alla quale, ora per ora, sono sottoposta mi sta avvicinando al suicidio». E ancora: «Quello che sta accadendo assume i connotati di una totale devastazione nei confronti della mia persona, che già di per sé ha profili di psicolabilità».
In merito alle voci sulle presunte ritrattazioni da parte di Tiziana relative a quella denuncia, l'avvocato Foglia Manzillo afferma di non saperlo. «Non mi risulta - dice - comunque ne sarei venuto a conoscenza. Tiziana - ricorda l'avvocato - era una ragazza ingenua. Sicuramente provata dalla vicenda, ma era determinata ad andare avanti». Nei prossimi giorni è previsto che i due fascicoli aperti sulla vicenda - ai quali stanno lavorando i magistrati di due diverse Procure, quella di Napoli e Napoli Nord - dovrebbero essere accorpati. Intanto in Spagna un tweet sul caso di Tiziana della Guardia Civil ha sollevato polemiche. Volendo «fare prevenzione» sui rischi dello scambio di video sessuali in rete, la Guardia Civil spagnola ha scritto: «Il caso di #TizianaCantone può farci riflettere sui rischi del #sexting». Un testo che è stato interpretato come un rimprovero per la ragazza ed ha alimentato critiche. La Guardia Civil si è quindi scusata: «Tiziana è la sola vittima - ha chiarito in un nuovo tweet - e i delinquenti sono coloro che hanno diffuso i video». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino