Torre Annunziata. Parteciparono alla pianificazione e all'esecuzione dell'omicidio di Ettore Merlino, la Corte d'Appello Minorile di Napoli conferma le condanne per i...
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Carmine Maresca e Salvatore Paduano sono stati condannati anche in secondo grado a 14 e 12 anni di reclusione, per l'omicidio di camorra del 24 maggio 2007, divenuto tristemente noto perché ricostruito interamente grazie alle telecamere apposte all'interno di Palazzo Fienga, l'ex roccaforte del clan di Torre Annunziata.
Secondo l'Antimafia, il clan Gionta fece un piacere agli alleati ercolanesi dei Birra-Iacomino, ammazzando un affiliato agli Ascione-Papale con 9 colpi di pistola calibro 9 luger.
E nei video c'erano anche Maresca e Paduano - all'epoca 15enni - tra i pianificatori di quell'agguato, poi consumato in via Nazionale a Torre del Greco dai killer Alfonso Agnello e Amedeo Raia, già condannati all'ergastolo in via definitiva insieme a Pasquale Gionta, Umberto Onda, Liberato Guarro e Michele Palumbo, oggi collaboratore di giustizia. Paduano, il ragazzino con il berretto, consegnò i caschi ai due killer, mentre Maresca si aggirava al secondo piano del palazzo della camorra.
Entrambi già detenuti per altri reati, Maresca è stato condannato a 17 anni di reclusione per un altro omicidio del quale è considerato autore materiale. Da minorenne, infatti, uccise a Pagani (Salerno) Marco Pittoni, il tenente dell'Arma assassinato il 6 giugno del 2008 con un colpo alla gola durante un tentativo di rapina in un ufficio postale. La sentenza definitiva racconta che proprio Maresca abbia premuto quel grilletto uccidendo il carabiniere. Questi fatti si verificarono un anno dopo l'omicidio Merlino, al quale aveva comunque preso parte in quanto figlio di Giuseppe, uno degli uomini di fiducia della famiglia Gionta.
Paduano, figlio dell'ergastolano Ciro 'a bucatura, a 18 anni divenne addirittura il reggente del clan Gionta e per 3 anni è stato latitante, prima della cattura avvenuta a Angri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino