Agguato a Torre Annunziata, giovane salvo per miracolo: il proiettile resta conficcato in un'agenda nello zainetto

Agguato a Torre Annunziata, giovane salvo per miracolo: il proiettile resta conficcato in un'agenda nello zainetto
Ha raccontato di aver subito un tentativo di rapina e di essere fuggito, ma si sarebbe accorto solo dopo ore che i banditi gli avevano sparato contro. E solo un’agendina...

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Ha raccontato di aver subito un tentativo di rapina e di essere fuggito, ma si sarebbe accorto solo dopo ore che i banditi gli avevano sparato contro. E solo un’agendina contenuta all’interno dello zainetto che portava dietro le spalle avrebbe salvato la vita a un giovane autista di Boscoreale, ma la sua versione non convince appieno. Ancora una sparatoria a Torre Annunziata, ancora una volta nei pressi del Parco Penniniello. Almeno è quanto ha denunciato nella giornata di ieri ai carabinieri della stazione di Boscoreale un giovane dipendente di un’azienda alimentare di Castellammare di Stabia.

Nero su bianco, in denuncia il giovane ha raccontato di essersi trovato a transitare per via Plinio a Torre Annunziata intorno alle 3,30-4 del mattino. In quei frangenti – ha spiegato – è stato avvicinato da due uomini in scooter che prima gli hanno chiesto di fermarsi e consegnare loro il motorino, poi dopo la sua fuga ha sentito un rumore al quale non ha prestato molta attenzione. Mentre era al lavoro, il giovane ha notato un foro nello zainetto: all’interno ha scoperto che la copertina rigida dell’agenda che trasportava aveva un proiettile conficcato. Solo a quel punto, ha deciso di denunciare l’accaduto.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi, che non sono completamente convinti dalla versione fornita dal giovane, che ha consegnato agli investigatori la sua agenda dalla quale è stata estratta l’ogiva di un proiettile. Qualcuno avrebbe effettivamente sparato alle spalle del ragazzo, incensurato, che è stato salvato da quell’oggetto che portava con sé. Ma alcuni dettagli non tornano: l’orario in cui si stava recando al lavoro e il luogo in cui sarebbe avvenuto l’episodio, che potrebbe non essere quello indicato in denuncia.

Se le attività investigative, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, dovessero confermare che l’episodio è effettivamente accaduto nei pressi del Penniniello, si aprirebbero ipotesi ancora più inquietanti. Nel quartiere ha la sua roccaforte il «quarto sistema», il nuovo clan di camorra rivale dei Gionta, che ha aperto una vera e propria faida contro gli affiliati del rione Carceri. Quella che è stata denunciata come tentativo di rapina potrebbe, infatti, essere l’ennesimo agguato fallito. Nelle ultime notti sono stati registrati diversi episodi inquietanti a ridosso dei due quartieri di Torre Annunziata. Prima due sparatorie al Penniniello tra giovanissimi, con il ferimento di un 17enne colpito con tre proiettili alle gambe, poi l’agguato fallito ai danni di un coetaneo. E ancora una rappresaglia avvenuta nel weekend nel Quadrilatero delle Carceri del clan Gionta, che sa molto di risposta: due giovani in scooter, probabilmente armati di kalashnikov, hanno effettuato una stesa, esplodendo diversi colpi di pistola in aria, anche sul corso Vittorio Emanuele III, dove poi sono stati trovati due bossoli calibro 7,62 a conferma del tipo di arma utilizzata. In mezzo, nel corso di alcuni controlli, i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata, ora guidati dal dirigente Stefano Spagnuolo e dal vicequestore Luigi Autiero, hanno trovato sul tetto di uno stabile diroccato un borsello contenente un revolver calibro 38 special caricato con 5 cartucce: la pistola era pronta a sparare. 

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Il Mattino