Torre del Greco, anagrafe tra caos e code: arrivano i carabinieri

Torre del Greco, anagrafe tra caos e code: arrivano i carabinieri
Pochi dipendenti agli sportelli, gente in fila per oltre due ore, carabinieri costretti a intervenire per evitare guai peggiori. Il caos all'Anagrafe produce un nuovo giorno...

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Pochi dipendenti agli sportelli, gente in fila per oltre due ore, carabinieri costretti a intervenire per evitare guai peggiori. Il caos all'Anagrafe produce un nuovo giorno di polemiche. E a pagarne le conseguenze sono gli utenti, costretti a interminabili code, oltre ai lavoratori rimasti in servizio, ancora al centro di pesanti rimostranze. Perché ieri a presidiare l'angolo dedicato al rilascio delle carte d'identità e quello riservato agli altri incartamenti c'erano due sole unità. Il minimo per poter tenere attivo i servizi, senza però possibilità di smaltire celermente le diverse pratiche.


La mattinata ai Servizi demografici è stata insomma un inferno, tanto che nemmeno l'intervento dei militari è servito a limitare i disagi: «Le istituzioni afferma uno dei cittadini rimasti intrappolati negli ex molini meridionali Marzoli ci bombardano con messaggi in cui ci invitano ad evitare gli assembramenti, e poi ci costringono per due ore a stare uno addosso all'altro in attesa di poter ricevere un nostro diritto». Sullo sfondo una situazione che rischia di diventare esplosiva e verso la quale i pochi dipendenti rimasti in servizio non potranno porre rimedio ancora per molto tempo: all'Anagrafe manca la forza lavoro e avere ridotto i giorni di apertura al pubblico (lunedì, mercoledì e venerdì) non ha fatto altro che ingolfare le mattinate in cui è possibile accogliere i cittadini.
Spesso dietro gli sportelli, anche per supportare i pochi lavoratori in servizio, si sono visti alcuni amministratori. Tra quelli più attivi, l'assessore Giuseppe Speranza. Che però ieri non era nella zona di via Calastro. Raggiunto telefonicamente, alla richiesta di un parere sulla vicenda, prova a trincerarsi dietro un secco no comment. Ma poi a prevalere è l'attenzione alla problematica: «Chi cerca di attribuirmi colpe altrui attacca dimentica forse che non sono il dirigente. Mi riferisco a qualche esponente sindacale ma anche a chi gira a vuoto nelle stanze. Siamo al lavoro con l'intento di alleggerire il peso che grava sui dipendenti, partendo dal tentativo di alleggerire il carico relativo al rilascio dei certificati, che ci auguriamo a breve possa avvenire in forma telematica. L'abilitazione del servizio è all'attenzione del sindaco, che nelle prossime ore dovrebbe sottoscriverla. Ci auguriamo che per ottobre possa entrare in funzione il software che sarà, è meglio specificarlo, non un punto di arrivo ma il punto di partenza per il rilancio dei Servizi demografici. Con il rilascio elettronico dei certificati e con la necessaria collaborazione dei cittadini, confidiamo di alleggerire il carico di lavoro agli sportelli».


Sull'arrivo dei carabinieri, Speranza è categorico: «Non è bello che non passi giorno che qualcuno si senta obbligato a chiamare le forze dell'ordine. Noi stiamo dando l'indirizzo politico, con l'auspicio che i dipendenti e i responsabili del settore portino avanti le iniziative che abbiamo messo in campo. Attraverso l'associazione dei comuni, l'Anci, abbiamo ad esempio appreso che esiste una convenzione per il rilascio dei certificati alle edicole. Io vado oltre: estenderei la cosa ai Caf, alle tabaccherie, alle associazioni di categoria. Ogni postazione con un computer aperta al pubblico potrebbe essere abilitata. Discorso diverso per le carte d'identità. Ma anche per i documenti di riconoscimento c'è una novità e riguarda la riattivazione della macchina per la loro stampa. Non voglio e non devo entrare nella parte gestionale, ma l'amarezza è tanta nel constatare che chi ha determinate responsabilità talvolta rischia di venire meno ai propri compiti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino