Torre del Greco. Muore dopo il parto: nove indagati. La famiglia: «Non aveva problemi»

Torre del Greco. Muore dopo il parto: nove indagati. La famiglia: «Non aveva problemi»
TORRE DEL GRECO. Quel bambino nato prematuro e che ora lotta tra la vita e la morte, non potrà mai essere stretto al petto dalla madre. Carolina Visciano, 34 anni, è...

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TORRE DEL GRECO. Quel bambino nato prematuro e che ora lotta tra la vita e la morte, non potrà mai essere stretto al petto dalla madre. Carolina Visciano, 34 anni, è deceduta venerdì sera, poche ore dopo averlo dato alla luce, in circostanze misteriose e sulle quali adesso saranno chiamati a fare luce i carabinieri e i giudici di Torre Annunziata. La donna ha subìto una delicata operazione nella clinica Santa Maria la Bruna; poi è stata trasferita nell’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove è arrivata venerdì sera in condizioni disperate e dove – nonostante i tentativi estremi di salvarla – non c’è stato nulla da fare.

Adesso i familiari di Carolina Visciano, sposata con Roberto Sorrentino e madre di altri due bambini, chiedono di vederci chiaro. Di capire realmente cosa sia successo a una mamma dolce e affettuosa, che finora non aveva mai avuto problemi di salute, affrontando senza difficoltà le prime gravidanze. I militari dell’Arma della stazione Capoluogo, guidati dal maggiore Michele De Rosa e dal comandante Vincenzo Amitrano, hanno sequestrato le cartelle cliniche relative ai due ricoveri della donna e anche la placenta. Nel registro degli indagati sono finiti nove tra medici e altri dipendenti delle strutture che hanno avuto in cura la 34enne, residente in via Litoranea: sette sono della clinica privata di via Nazionale, due del nosocomio stabiese. «Si tratta di un atto dovuto» fanno sapere laconicamente dal San Leonardo, dove la donna è arrivata in condizioni disperate prima di spirare un paio di ore dopo.
Le attenzioni degli inquirenti sembrano concentrarsi sulla clinica Santa Maria la Bruna: ieri i carabinieri hanno passato buona parte della giornata alla ricerca di incartamenti ritenuti utili alle indagini, oltre a raccogliere le testimonianze dei familiari della donna. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino