Che Natale sarà per gli amanti dei libri? Tra cozze e cibo per l'anima gli editori napoletani, indecisi, si lanciano su entrambi i temi. Da una parte puntano a volumi...
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Grimaldi punta su Spaghetti dinner di Elio Palombi, mentre Iemme su Sciuè sciuè di Ernesto Esposito, designer e stilista napoletano di fama internazionale, grande collezionista d'arte ma con il pallino della cucina, soprattutto quella meno elaborata e più concreta.
Sulla lingua napoletana pure sono in arrivo alcune novità interessanti. Il bello delle parole di Alfredo Imperatore (Cuzzolin), raccoglie un'ottantina di schede di parole napoletane ancora usate oggi ma di cui non si conosce l'origine, come per esempio «mamozio». Il termine, così come spiegato dallo stesso autore, è frutto della storia della statua del generale romano Manuzio: ritrovata a Pozzuoli nel Settecento senza testa, ne ebbe ricostruita una di proporzioni inferiori, tale da far apparire il personaggio come un individuo dal quoziente intellettivo non proprio elevato. Sciò sciò ciucciuvè di Roberto D'Ajello (Grimaldi) mette insieme invece alcune centinaia di espressioni e modi di dire sulla scaramanzia, proponendo per ognuno anche una piccola storia. A riprendere la vita di un personaggio storico, descrivendolo anche con uno stile, in alcune occasioni, narrativo, ci ha pensato Ciro Raia, con il suo Giovanna I d'Angiò (Guida editori), regina dolorosa ma soprattutto prima donna nella storia del Regno di Napoli a essere chiamata a reggerne le sorti, nel Trecento.
Da un passato lontano a un passato più vicino, in uscita per Guida anche un libro sulla storia delle radio libere napoletane con particolare riferimento a Radio Amore, dato che l'autore è il fondatore di quest'ultima, Antonio Romano. Da un passato recente al presente, sono due gli autori napoletani, Gianfranco Coci e Antonio Tricomi, che per lo stesso editore stanno scrivendo un testo su Dylan fresco vincitore del Nobel. Grandi novità anche nell'ambito del teatro napoletano. Per Kairos, Adrea Jelardi punta su Annibale Ruccello, rievocazione dell'autore attraverso la sua vita brevissima e le tappe della sua carriera, non solo come attore e regista di teatro, ma anche come antropologo. Una carriera svoltasi in poco più di un decennio, tra quegli anni Settanta e Ottanta quando a Napoli prese forma una nuova drammaturgia e iniziò un'ulteriore rinascita napoletana.
Prestigiosa edizione quella in arrivo per Guida che raccoglie per la prima volta in poco meno di un migliaio di pagine i testi italiani e napoletani di Giuseppe Patroni Griffi, a cura di Mariano D'Amora e con una introduzione di La Capria.
Tra i romanzi in arrivo, quello umoristico di Pino Imperatore e Francesca Gerla, Sei personaggi in cerca di Totore (Homo scrivens), ambientato a Marianella, mentre tra i libri più curiosi quello di Giovanni Chianelli, La parola mala (Ad est dell'equatore), fenomenologia del turpiloquio in cui si trovano anche riferimenti alle ingiurie presenti in «La gatta cenerentola». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino