Trans aggredita nel Napoletano, spunta l'ipotesi della rapina

Trans aggredita nel Napoletano, spunta l'ipotesi della rapina
Ci potrebbe essere un tentativo di rapina dietro al pestaggio del transgender avvenuto in via Nazionale da parte di due minorenni. I carabinieri della compagnia di Torre del...

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Ci potrebbe essere un tentativo di rapina dietro al pestaggio del transgender avvenuto in via Nazionale da parte di due minorenni. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco, agli ordini del capitano Andrea Leacche, hanno aperto un'inchiesta a seguito della diffusione del video choc circolato sui social e pare che la stessa vittima abbia sporto denuncia. Non trapela ancora nulla dalle indagini, ma secondo indiscrezioni gli inquirenti avrebbero già individuato i due responsabili attraverso la testimonianza del trans e la visione dei filmati delle telecamere; la denuncia verterebbe sul tentativo di rapina.


Per ora l'unica certezza sono le barbare immagini del video, realizzato con uno smartphone probabilmente da uno della gang. Si vede il trans, che si fa chiamare Carla Nazionale ed è della vicina Torre Annunziata, correre e urlare disperato mentre due ragazzi lo inseguono, lo fanno cadere e lo riempiono di calci. Intanto, una terza persona, riprende la scena e ride di gusto.

 


Il caso ha scatenato una serie di reazioni. L'Ordine degli psicologi della Campania è intervenuto con un'attenta riflessione che solleva la complessità di un caso da guardare da diverse prospettive. «Restare passivi è come usare violenza - dice il vice presidente Liliana d'Acquisto - La violenza è un male che va prevenuto e curato rompendo il muro di diniego di cui spesso si alimenta. Negare o restare spettatori passivi di fronte ad atti di violenza è gravissimo, colpisce tutti con conseguenze psicologiche serie ed è essa stessa una forma di violenza».


Ferma la condanna da parte del sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, per un gesto che «getta onta ed ombre sulla dignità della nostra città. Rivolgo la mia personale solidarietà, oltre a quella amministrativa, al giovane aggredito e all'intera famiglia. La violenza, sia fisica che verbale, rappresenta il più basso istinto comportamentale per una comunità che, invece, vuole definirsi progredita e civile». L'aggressione è stata condannata anche dai Giovani democratici e dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che chiede «giustizia rapida». Condanna il gesto anche il comitato pari opportunità. «L'episodio evidenzia - spiega Francesco Garzillo - più discriminazioni: pare infatti che la person Leggi l'articolo completo su
Il Mattino