Napoli, tre crolli in cinque settimane: è allarme in galleria Principe, turisti in mezzo ai calcinacci

Distacchi nel porticato di fronte al Mann: "Si rischia la tragedia"

La galleria Principe di Napoli continua a perdere pezzi. Ieri mattina c’è stato un altro cedimento, il terzo nel giro di 45 giorni, stavolta la caduta di calcinacci...

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La galleria Principe di Napoli continua a perdere pezzi. Ieri mattina c’è stato un altro cedimento, il terzo nel giro di 45 giorni, stavolta la caduta di calcinacci si è verificata sotto al porticato che guarda verso il Museo Archeologico Nazionale. Il cedimento è avvenuto di prima mattina, quando il luogo era già frequentato dai turisti diretti al centro storico o al Mann, anche in questa occasione, miracolosamente, nessuno è rimasto ferito e tutto si è risolto con una grande nuvola di polvere che ha spaventato i passanti.

Immediato l’intervento della polizia municipale e dei vigili del fuoco. Nessuna possibilità se non quella di recintare anche quest’altra zona della galleria per evitare ulteriori pericoli ai passanti, e chiedere interventi immediati ai responsabili dei cedimenti. E questo è il punto più difficile del racconto.

La questione della manutenzione del bene e della garanzia di sicurezza è estremamente complessa nella galleria Principe di Napoli. Si tratta di una struttura non interamente pubblica sulla quale insistono diversi condomini privati, sicché capire chi sia il responsabile di ogni singola porzione dell’edificio monumentale è operazione complessa.

Proprio in seguito ai crolli dalla facciata che guarda verso via Pessina è stato necessario eseguire i primi accertamenti circa le responsabilità sulla sicurezza. Da quella facciata si è verificato un primo cedimento di calcinacci il 30 di maggio: si trattò del crollo di una consistente porzione di copertura della facciata che generò grande paura e impose l’immediato transennamento di una vasta area del marciapiede sottostante


Subito il Comune si mise in azione per risolvere la questione ma le operazioni si bloccarono quando si appurò che la responsabilità di quella facciata dell’edificio è in capo a due differenti condomini privati. Il Comune non poté fare altro che spedire ai responsabili una richiesta di interventi di messa in sicurezza urgenti. Non ci fu nessun intervento, sicché quasi un mese dopo, il 24 di giugno, da quella stessa facciata caddero al suolo altri calcinacci. Anche in quell’occasione paura tra i passanti e necessità di risistemare le strisce rosse di protezione per evitare che qualcuno transitasse sotto al luogo pericoloso.

Ieri, invece, il nuovo cedimento ha riguardato un’altra porzione della struttura, evento che fa crescere la preoccupazione circa possibili pericoli che riguardano l’intera galleria, non solo la facciata che guarda su via Pessina ma anche i porticati che affacciano su piazza Museo. Il primo allarme sul crollo di ieri è stato lanciato dal deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: «Bisogna affrontare il tema del restauro di questo bene monumentale che sta cadendo a pezzi e diventa ogni giorno più pericoloso - ha scritto Borrelli in una nota alla quale ha allegato le foto del crollo - Non possiamo aspettare che succeda il peggio come è già successo con la Galleria Umberto I dove è morto un ragazzino».


Il deputato nella sua nota inserisce anche la dichiarazione di un operatore economico della zona, Nando Cirella: «Temiamo che prima o poi uno dei crolli causi una tragedia. Bisogna intervenire in modo risoluto al più presto».
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Il Mattino