Al terzo piano di un palazzo ottocentesco di via Vannella Gaetani, una traversa di piazza Vittoria, in un appartamento dominato da un grande salone, c'è la sede...
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L'ufficio ha già una quindicina d'anni ma fin'ora è servito solo all'attività commerciale: animato da alcuni collaboratori e da un call center, garantisce il raccordo tra l'agenzia di rappresentanza e i circa 35.000 clienti campani della Treccani. Ma il 2019 è iniziato con l'arrivo di Penza, salernitano, già da 4 anni a lavoro per l'istituto, che ha pensato di rendere vivo lo spazio: «Ci sembrava un peccato tenere un posto così grande solo per noi. Perciò si è deciso di offrire al pubblico la sede, centrale e comoda, punto ideale per congressi e incontri», racconta. Al centro del nuovo corso, dunque, c'è il futuro utilizzo che avrà il grande salone che ha l'ampiezza giusta per accogliere molto pubblico: «Pensiamo a presentazioni di volumi e proiezioni di film, con cicli e rassegne ideati in accordo con esponenti della cultura napoletana», svela Penza.
Il primo degli appuntamenti coincide con l'inaugurazione, prevista per il prossimo 9 febbraio: lo storico dell'arte Valerio Vernesi presenterà il ciclo «Treccani incontra Napoli», che sarà un modo per illustrare le tante iniziative che l'istituto metterà in campo per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, come la recente riproduzione di alcuni manoscritti e codici antichi trafugati dalla biblioteca dei Girolamini. Vernesi è infatti il consulente alle opere di pregio della Treccani: «La Treccani non è solo enciclopedia. Con Napoli abbiamo un rapporto consolidato e il lavoro dell'agenzia per la Campania da oggi sarà mostrato alla città», dice ancora il neo direttore. Alcuni degli ambienti saranno dedicati ai diversi settori della cultura anche tramite un arredamento ad hoc: così una sarà la sala dell'arte, per seminari su pittori classici e contemporanei, con stampe di quadri e riproduzioni di sculture. Un'altra diverrà la sala della musica, con postazioni per l'ascolto, e un'altra ancora sarà destinata agli incontri su teatro e cinema; un'ultima stanza, invece, diventerà un vero e proprio caffè letterario dove bere un tè e fare piccole degustazioni.
Nella sede rinnovata ci sarà poi spazio anche per iniziative di solidarietà in relazione ai cosiddetti «punti luce», piccoli sportelli di cultura per l'infanzia che la Treccani ha creato in collaborazione con Save the children, come quello già attivo a Scampia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino