Truffa del leasing: le auto sparivano. Organizzazione le portava all’estero

Truffa del leasing: le auto sparivano. Organizzazione le portava all’estero
È un giro di affari di quasi un milione di euro quello sul quale stanno indagando i carabinieri di Ottaviano, su...

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È un giro di affari di quasi un milione di euro quello sul quale stanno indagando i carabinieri di Ottaviano,

su delega della procura di Nola. Quattro persone hanno, infatti, ricevuto avvisi di garanzia perché sospettate di rivendere all’estero automobili di grossa cilindrata, che in Italia risultavano essere state rubate. Una organizzazione complessa, per smantellare la quale gli investigatori stanno ancora lavorando. Intanto, è stato individuato il meccanismo: alla base della truffa c’era una ditta insospettabile, che si occupa della vendita di accessori per
abbigliamento ed ha sede ad Ottaviano. il titolare e tre dipendenti della società acquistavano, con la formula del leasing, vetture di grossa cilindrata: soprattutto Audi Q5, AudiQ3, Range Rover Sport. Prima che scadesse il contratto di leasing, però, il titolare della ditta denunciava il furto o la rapina dell’automobile, avvenuta mentre
alla guida c’era uno dei dipendenti. 

La reiterazione dell’episodio ha indotto le aziende automobilistiche a presentare una denuncia ed è così scattata l’indagine dei carabinieri. I militari hanno accertato che in realtà i furti erano del tutto inventati: le macchine scomparivano perché venivano immesse nel mercato estero, in particolare in quello dell’Europa dell’Est, ma anche in Asia, in Russia e comunque fuori dell’area Schengen. Una volta lontano
dall’Italia, infatti, si perdevano le tracce delle vetture, che venivano vendute a gente facoltosa. I carabinieri sono arrivati a smascherare la truffa attraverso una serie di verifiche: i quattro indagati sono stati interrogati più volte ed hanno ricevuto anche delle perquisizioni nelle loro abitazioni. Proprio il rinvenimento di alcuni documenti ha consentito la ricostruzione della vicenda che, in ogni caso, promette di svelare ulteriori importanti sviluppi. Finora,
infatti, l’indagine ha fatto emergere la sparizione di cinque autovetture, ognuna delle quali non costa meno di 50mila euro. Una Range Rover, in particolare, vale almeno 70mila euro. Ma il sospetto degli inquirenti è che il giro sia molto più ampio ed abbia riguardato molte altre automobili. In questo caso il volume di affari sarebbe ben
più ampio, arrivando a sfiorare il milione di euro.

Non solo: potrebbe essere state coinvolte anche altre società, alle quali è stato intestato il contratto di acquisto in leasing. Infine, resta da scoprire la rete che dava ai quattro la possibilità di esportare le automobili all’estero: è probabile, infatti, che ad agire su questo fronte ci sia un gruppo formato da italiani e stranieri, capace di riuscire a portare fuori dalla nazione le macchine senza incappare nei

controlli delle forze dell’ordine. I quattro cittadini di Ottaviano sono indagati per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di autovetture. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino