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Troppi erano gli automobilisti che, controllati dai carabinieri, presentavano il contrassegno assicurativo delle vetture palesemente falso. Ciò è bastato a far scattare un'indagine dei militari dell'Arma di Boscoreale, con il maresciallo Massimo Serra, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata.
Le assicurazioni non erano regolarmente registrate all'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. I contratti venivano intestati a soggetti giuridici che non esistono: da società, a cooperative e associazioni. Poi, con un ulteriore passaggio di proprietà, venivano intestate al cliente finale, che pagava l'assicurazione a prezzi stracciati.
In manette sono finite 16 persone, di cui 2 in carcere e 14 ai domiciliari. Le accuse a vario titolo sono per associazione a delinquere, volta alla falsificazione dei documenti assicurarivi, falso in scrittura privata e concorso in esercizio abusivo delle attività. Sono finiti sotto sequestro anche alcuni immobili, a Boscoreale, in alcune province napoletane e addirittura a Roma.
Una vera e propria rete, in cui sono finite tantissime vittime: alcuni infatti, non erano nemmeno a conoscenza della truffa che stavano subendo.
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Il Mattino