Sono 177 le truffe denunciate dagli anziani a Napoli da gennaio ad agosto 2017, ma ce ne potrebbero essere molte di più, secondo la questura dato che gran parte delle...
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«Abbiamo iniziato dalla Sanità perché è un luogo simbolo - ha detto il questore - ma andremo in tutti i centri per anziani e nelle parrocchie della città (domani l’appuntamento è alle 17 nella chiesa dei Vincenziani al Borgo dei Vergini, ndr). Siamo di fronte a un fenomeno odioso che incide su fasce deboli della popolazione. Ossia sulle persone anziane che, dopo una vita di sacrifici, si vedono sottrarre soldi e gioielli. La sensazione è quella di impotenza, frustrazione, ma anche perdita di auto stima». Per contrastare il fenomeno De Iesu ha illustrato ai pensionati in platea una serie di consigli fondamentali: «la richiesta di denaro contante da parte di uno sconosciuto, che li chiede anche presto e il fatto che siano appunto sconosciuti, che non dovete assolutamente fare entrare in casa a meno che non vi siano parenti o amici fidati». Tipica la truffa del finto avvocato: la richiesta alla vittima va dai 1.500 ai 3.000 euro perché c’è il rischio che il figlio della persona anziana ha avuto un incidente. Oppure quella del nipote che ha un debito e ha bisogno di estinguerlo al più presto: in questo caso la cifra da spillare al malcapitato anziano si aggira intorno ai 1.000 euro. Il truffatore si presenta spesso come un principe del Foro o un appuntato di polizia e carabinieri, che prima tempestano la vittima designata di telefonate, poi gli inviano a casa un collaboratore che “preleverà” il contante richiesto. «Si presentano addirittura con raccomandate che rubano dalle cassette della posta», aggiunge il questore. «Professionisti della truffa, che vanno in giro ben vestiti, con toni garbati e suadenti ed entrano subito in empatia con gli anziani che il più delle volte sono soli in casa».
A dispensare consigli agli anziani seduti in sala anche l’assessore Gaeta: «bisogna ricordare che può capitare a chiunque. Anche ai giovani. Non solo agli anziani. Alla madre del mio compagno è capitato di essere truffata per strada. Un uomo le ha chiesto come stava il figlio, poi hanno parlato dell’incidente e dopo le ha chiesto i soldi per una ricarica al cellulare. Ecco perché raccontarlo aiuta a non farlo accadere ad altri. Da qui l’importanza della prevenzione. La sicurezza nella nostra città - ha aggiunto la Gaeta - si costruisce anche così, cioè dando gli strumenti a tutti per potersi difendere». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino