Foto d'autore e selfies" alla mostra fotografica di "scatti d'energia" per la campagna d'informazione promossa da Acto onlus per combattere il tumore ovarico. Un...
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Un muro di silenzio circonda il tumore ovarico ed é proprio per sensibilizzare il mondo femminile nasce l'associazione Acto onlus, comei spiega la sua presidente Nicoletta Cerana "Le donne non conoscono questo tumore e quindi non ne parlano, i media se ne occupano ancora troppo poco ed anche la maggior parte delle donne che sono guarite o ancora convivono con la malattia preferiscono non parlarne". Ma una donna coraggiosa Mariaflavia Villevieille Bideri (nella foto), vittima purtroppo di questo male, decise di rompere questo muro e di lottare impegnandosi in prima persona, fondando appunto l'associazione Acto nel 2010 affinché le donne sapessero e lottassero contro questo male. Lei non c'è l'ha fatta, ma molte donne ora potrebbero farcela. Ed é questo il messaggio importante che ha voluto lasciare affinché le donne non fossero piú sole ma unite per sconfiggere questo male. Una mostra itinerante in Italia dove Napoli é la seconda tappa. Una mostra fotografica, perché a volte le immagini colpiscono piú delle parole, che coinvolge non solo artisti o personaggi famosi, ma anche persone che hanno voglia di testimoniare la propria storia. Attraverso una pagina Facebook ( www. facebook.com/scattidienergia) tutti potranno partecipare per donare il loro contributo umano con una foto o un messaggio per contribuire a sensibilizzare il pianeta donna su questo tumore ancora troppo sconosciuto anche dal mondo scientifico."Questo tumore- spiega Sandro Pignata direttore della struttura di oncologia medica uro-ginecologica dell'Istituto Pascale di Napoli- é una patologia subdola. Individuare i sintomi é fondamentale perché in questa malattia la sintomatologia é quanto mai aspecifica: dolori addominali, gonfiore, cambiamento delle abitudini dell'alvo sono disturbi che possono presentarsi in molte altre patologie. Tuttavia- prosegue Pignata- ogni volta che si presenta un sintomo che non é mai stato presente prima e che si ripete per settimane, allora la donna deve allertarsi e rivolgersi subito dal ginecologo, che deciderá gli accertamenti del caso prima di tutto un'indagine ecografica che puó ma non sempre individuare la massa ovarica, in seguito i test antitumorali che daranno indicazioni piú precise". Per Nicoletta Colombo direttore dell'Unitá di ginecologia oncologica all'Universitá degli studi di Milano- Bicocca e membro del consiglio direttivo di Acto- solo la diagnosi tempestiva puó migliorare la probabilitá di sopravvivenza, poiché permette una chirurgia ottimale che a sua volta influenza positivamente il dopo intervento.
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Il Mattino