In Campania un farmaco all’avanguardia per la cura del tumore del polmone. «E’ davvero un gran passo in avanti nella cura di alcuni tipi di neoplasie...
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L’ultimo step della cura si chiama crizotinib, anche in Campania adottato in prima linea, primo inibitore orale mirato al recettore della tirosin chinasi che ha come bersaglio la proteina derivata dal riarrangiamento del gene ALK (Anaplastic Lymphome Kinase, per pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule ALK positivo in stadio avanzato), già disponibile in Italia per il trattamento di seconda linea. E da febbraio anche in prima linea, con l’AIFA che ha ne ha autorizzato a febbraio la rimborsabilità.
In Campania, dove su alcuni territori tristemente noti si registra un’incidenza di tumori più alta che altrove, aumenta l’importanza di un identikit genetico per innalzare la qualità della cosiddetta “medicina di precisione”, con terapie più efficaci e tollerate. In questo contesto si inserisce questa una nuova opzione di trattamento di prima linea per i pazienti Alk positivi (che rappresentano il 3-5% dei pazienti con cancro del polmone). Ecco perché in Italia e in particolar modo in Campania c’è un focus itinerante sul tumore al polmone, il “big killer” (quasi 1,4 milioni di casi diagnosticati l’anno al mondo, 41 mila nel 2015 nel nostro Paese).
L’uso del crizotinib, il ruolo della medicina personalizzata, terapie target e test genetici per il miglioramento dei protocolli di cura sono stati al centro di un recente incontro “cROSs tALK – Percorsi e prospettive nella gestione del NSCLC ALK+ e ROS1” a a Roma, presenti i principali esperti nazionali di oncologia polmonare per discutere delle più recenti innovazioni in questo campo.
Il Mattino