Tunnel park di Gianturco, i ragazzi «Lo abbiamo riqualificato»

«Noi siamo tutti appassionati di skate, rollerskating, skatebording e bmx. Non siamo teppisti ma amanti di questo genere di sport che a Napoli purtroppo non possiamo...

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«Noi siamo tutti appassionati di skate, rollerskating, skatebording e bmx. Non siamo teppisti ma amanti di questo genere di sport che a Napoli purtroppo non possiamo praticare. Il tunnel park nasce proprio con questo scopo. Riqualificare uno spazio in abbandono ed allestirlo per la comunità sportiva ed urbana che intende frequentarlo». Queste le affermazioni di alcuni ragazzi che da tempo frequentano il sottopasso di Gianturco, recentemente al centro di polemiche e discussioni da parte di alcuni cittadini e rappresentanti politici del territorio.

 
«Rimettere in piedi quel posto non è stato facile - continuano i giovani in strada - perché ci siamo dovuti scontrare degrado strutturale non indifferente. Abbiamo raccolto siringhe ed immondizia di ogni genere per poterlo rendere almeno frequentabile. Le installazioni come le piste utili allo svolgimento delle attività sportive sono venute in un secondo momento e da quello che ci risulta, molti cittadini sono dalla nostra parte».

Proprio alcuni cittadini, sempre tramite un rappresentante che da tempo affianca i ragazzi del tunnel park, hanno voluto esprimere il loro parere. «Secondo noi questa riqualificazione ha reso più sicuro un luogo abbandonato a se stesso. Il fatto che sia frequentato dai ragazzi, lo rende più vivibile e sicuro. Prima nessuno passava sotto quel tunnel perché si temeva il peggio. Ora invece, le cose sono diverse».

La querelle insomma, sembra essere destinata a continuare almeno sino a quando non si riuscirà a trovare un dialogo costruttivo tra le parti in causa. Le discussioni ultimamente, sono state sempre più accese tra chi sostiene di aver rivalutato un’area in abbandono e chi afferma che le installazioni non siano sicure.


«Noi vogliamo solo un luogo dove fare sport - concludono i ragazzi - non chiediamo altro. Nella nostra città non ci sono aree simili e chi vuole praticare queste attività è costretto ad andare altrove. Noi vogliamo semplicemente adeguarci al resto delle città europee che offrono questo genere di alternative agli amanti dello skating».
 
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Il Mattino