Turismo a Napoli, il flop dell'accoglienza: cantieri, degrado e zero informazioni

Turismo a Napoli, il flop dell'accoglienza: cantieri, degrado e zero informazioni
Tornare a Napoli dopo i lunghi mesi delle limitazioni sanitarie è un piccolo sogno che in tanti hanno deciso di realizzare in questi strani giorni di lunga vacanza,...

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Tornare a Napoli dopo i lunghi mesi delle limitazioni sanitarie è un piccolo sogno che in tanti hanno deciso di realizzare in questi strani giorni di lunga vacanza, favorita dal ponte del due giugno. Tornare e trovare una città sciatta e degradata, però, non ha nulla in comune col sogno romantico del ritorno a Napoli. Ci siamo messi nei panni di un visitatore che sbarca alla stazione Centrale, abbiamo finto per qualche ora di non conoscere la situazione attuale della città e abbiamo provato a percorrerla con occhi nuovi: ci siamo scontrati con una situazione imbarazzante, se fossimo stati turisti non avremmo avuto una bella sensazione di fronte alla nostra meravigliosa e abbandonata Napoli.

Stazione centrale. Di domenica mattina non ci sono i pendolari, c’è gente festosa, come noi che siamo diventati turisti. Ci sono anche tanti disperati che, però, non preoccupano; regalano solo quella sensazione di tristezza che viene in tutte le stazioni ferroviarie delle grandi città dove clochard e senza casa si acquartierano. L’impatto più duro è all’esterno della stazione. Lì fuori il mondo della disperazione è sparso ovunque. Camminare lungo il perimetro della struttura è impossibile, c’è da scavalcare troppa gente gettata a terra; attraversare la strada è meno complicato del previsto, anche se nella bella piazza che si apre di fronte alla stazione, c’è molta immondizia sparsa ovunque, e ci sono pure molte brutte facce. Però a un passo ci sono un’auto dei vigili ferma e una volante della polizia che transita, almeno l’idea di sicurezza non ci abbandona.

Niente metropolitana, siamo diretti al centro storico per cui attraversiamo tutta la piazza per raggiungere via dei Tribunali che un passante ci ha indicato a quattro passi, facile da raggiungere. Avremmo voluto rivolgerci a un centro di informazioni ufficiale ma non ne abbiamo trovati. Per arrivare dall’altro lato di piazza Garibaldi bisogna percorrere l’area rinnovata e inaugurata da poco. Era bella nelle foto dell’inaugurazione, con tanto verde e i giochini per i bimbi. È orribile agli occhi del turista che passa, col verde non curato, decine di persone accasciate ovunque, circondate da cartoni di vino scadente, alcuni sono già ubriachi.

Raggiungere Castel Capuano non è facile come ci avevano detto. Ci sono cantieri ovunque e strade chiuse al transito anche dei pedoni. In cima a via Poerio c’è un casotto per le informazioni, ci avviciniamo, è vuoto come tutti gli altri della città. Proseguiamo senza indicazioni ufficiali, continuando a chiedere alle persone che sono sempre gentili e disponibili.

Finalmente raggiungiamo via dei Tribunali. Non ci accoglie nella maniera migliore, c’è tanta sporcizia, molte serrande sono abbassate. Sembra che non ci sia voglia di accogliere i turisti, proseguiamo fino al cuore della Napoli Storica, piazza San Gaetano, lo scenario è sempre lo stesso. Poca pulizia, zero accoglienza. Napoli non è come la ricordavano i turisti prima della pandemia. È più sciatta, piena di cantieri, colma di pattume, priva di servizi. Cerchiamo di allungarci verso il Plebiscito. Via Toledo è piena di gente festosa, finalmente. Nella galleria Umberto troviamo più venditori abusivi che passanti, più transenne che spazi liberi. Ci affacciamo al Plebiscito, anche lì c’è un grosso cantiere, anche lì ci sono venditori abusivi che ci inseguono. 

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Il Mattino