«I tempi sono maturi, anzi, siamo in ritardo: il Cimitero di Poggioreale è uno dei più antichi d’Italia, ha tante storie da raccontare e tanti sono i...
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«Il cimitero monumentale di Poggioreale – spiega Tammaro – non ha nulla in meno agli esempi citati, ma è vittima di una gestione con più ombre che luci da parte dell’Amministrazione. È negli anni diventato un pessimo esempio di gestione della res pubblica mentre in altri luoghi i cimiteri monumentali sono diventati parte integrante degli itinerari turistici proposti in città».
«Il contributo che può venire dagli impresari funebri – continua Tammaro – può essere fondamentale laddove qualcuno, ai piani alti, decida di perseguire questa strada. I nostri archivi, la nostra conoscenza dei luoghi citati, il connubio pubblico-privato tanto perorato dal Comune a guida de Magistris può essere la chiave per portare Poggioreale a un nuovo splendore e renderlo fruibile per i turisti».
«A Napoli – sottolinea l’impresario – si può fare ancora di più: creare una sinergia tra i cimiteri storici. Immaginiamo un percorso che porti i turisti nell'area tra la Stazione Centrale e Poggioreale, che includa luoghi come il Giardino degli Inglesi o il Cimitero Israelita (già da mesi abbiamo intavolato un dibattito con la comunità ebraica partenopea per dare il nostro contributo). Ne gioverebbe tutta la città in termini di ritorno economico e di gestione delle strutture».
«Noi siamo pronti a dare il nostro contributo – conclude Tammaro – e chiamiamo a raccolta i nostri colleghi. Vogliamo creare un network di Eccellenze Campane delle imprese funebri che, come noi, abbraccino le istanze del territorio che le ospita e offrano i loro spunti imprenditoriali alla città, in modo da crescere insieme». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino