Estate, stagione di vacanze e di…truffe. Singolare quella subìta da due donne napoletane Gianna M. e Immacolata S. accompagnate dalle rispettive figlie minorenni, doppiamente...
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Il fatto: le due signore prenotano presso un’agenzia di Torre del Greco un pacchetto vacanza di dieci giorni in Salento, valore complessivo 3.000 euro. Arrivate in Puglia, le due malcapitate non trovano alcuna prenotazione a loro riservata. Chiamano l’agenzia che, scusandosi per un improvviso over-booking, garantisce la ri-protezione del viaggio, ma in Sicilia e con un prezzo leggermente superiore.
Per rassicurare le viaggiatrici, il signor P.M. dell’agenzia precisa che la differenza non sarebbe stata a carico delle clienti.
Il soggiorno in Sicilia si rivela però pieno di disagi, in strutture fatiscenti e non in quelle promesse, tanto da costringere le signore a rientrare in anticipo. Arriva la beffa finale: devono anche pagare per intero l’importo del soggiorno, perché la solita agenzia non aveva provveduto ad alcun tipo di pagamento.
Ovviamente decidono di adire le vie legali e si rivolgono all’Aidacon Consumatori nelle persone degli avvocati Annalisa Castiello e Carlo Claps: le sentenze dei giudici di pace (I Sezione giudice Giordano e II Sezione giudice Longo) hanno condannato l’Agenzia di viaggio al rimborso integrale delle somme versate dalle turiste, oltre al danno da rovinata vacanza nella misura di Euro 1.000 cadauno e alle spese legali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino