Una vergogna, dove i tifosi partenopei, quelli veri, quelli che allo stadio ci vanno per divertirsi e inneggiare ai loro beniamini, non c’entrano. Ed è per questo che...
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Ma dopo 4 ore di attesa e quando sembrava che finalmente il velivolo diretto a Londra stesse per decollare, la situazione è degenerata. A raccontare la terribile esperienza alcuni dei testimoni, che hanno annunciato che ricorreranno a vie legali, attraverso Angelo Pisani, per la richiesta di un risarcimento danni sia alla compagnia aerea sia alla Gesac, società che gestisce l’aeroporto di Capodichino. «Abbiamo subito un danno enorme a causa di pochi facinorosi che non rappresentano i veri ultras napoletani - tuona Giovanni Borrelli, consulente sportivo e docente di Scienze motorie - una partenza annullata non per le cattive condizioni meteorologiche, ma per colpa di un manipolo di persone arrivate in aeroporto ubriache e sotto l’effetto di droghe a giudicare dal loro comportamento». Ma qual è stato il comportamento di questo gruppetto di napoletani diretti a Manchester? «Continuavano a bere sambuca, fumavano cannabis e molestavano le hostess - aggiunge Borrelli - e in tanti abbiamo assistito a tutto questo. Ma eccetto qualche invito a non trascendere da parte del personale aeroportuale, della compagnia e della polizia, non è stato fatto granché. Hanno addirittura rotto il cellulare a un membro dell’equipaggio e - a causa loro - dopo le 14 ci è stato annunciato che non saremmo partiti. Dovevo andare a vedere la partita insieme ai miei figli ed ho speso circa 600 euro per ognuno di noi, ma non mi importa dei soldi. Piuttosto del fatto che è stato permesso a queste persone di terrorizzare gli altri viaggiatori». Anche Giuseppe battaglia, commercialista, si dice deciso a chiedere un risarcimento: «insieme a mio fratello tra volo, transfer e albergo abbiamo speso in totale 1.400 euro. Ma al di là di tutto la cosa assurda è il senso di impunità che abbiamo avvertito, mentre quei tifosi la facevano da padroni scavalcando i gate, passando immuni ai controlli e impedendo di andare a vedere una partita di Champions a tante persone perbene che viaggiavano su quell’aereo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino