Ultimo giorno da procuratore della Repubblica di Napoli, oggi, per Giovanni Colangelo, 70 anni, che va in pensione per raggiunti limiti di età. Lo scorso 3 febbraio,...
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È stata infatti decisa la proroga del pensionamento a 72 anni, ma solo per i giudici al vertice della Corte di Cassazione: una iniziativa, questa, che insieme ad altre ha suscitato la reazione negativa dell'Anm che l'ha definita «discriminatoria per gli altri magistrati», in contrasto con la Costituzione ed ha inutilmente chiesto che l'innalzamento dell'età pensionabile a 72 anni riguardasse tutte le toghe. Da quanto ha assunto la carica di procuratore della Repubblica di Napoli, il 2 maggio del 2012, Colangelo ha assestato diversi colpi alla criminalità organizzata, tra Napoli e Caserta: ha messo la parola fine alla struttura federativa del clan dei Casalesi, che ancora esiste, ma in fazioni separate, perlopiù impegnate a soddisfare i bisogni dei capiclan e delle loro famiglie. Poi ci sono stati gli ingenti sequestri dei patrimoni riconducibili ai clan, le inchieste sulle connivenze tra malaffare organizzato, politica e imprenditoria, le indagini sugli illeciti nella pubblica amministrazione e quelle per assicurare alla giustizia i killer delle vittime innocenti di camorra. A prendere il suo posto, ma nella veste di reggente, il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, in attesa della fumata bianca dal Consiglio Superiore della Magistratura. Il «toto procuratore» vede in pole position, alla pari, Giovanni Melillo, capo di gabinetto del Ministro della Giustizia, e Federico Cafiero de Raho, attualmente procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, impegnato nella lotta alla 'ndrangheta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino