Università Federico II di Napoli, Califano ha fretta: «Elezioni a luglio»

Università Federico II di Napoli, Califano ha fretta: «Elezioni a luglio»
«Il 7 giugno è stata approvata la legge che consente di riprendere le procedure elettorali per il rinnovo dei Rettori con possibilità di fissare la nuova data...

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«Il 7 giugno è stata approvata la legge che consente di riprendere le procedure elettorali per il rinnovo dei Rettori con possibilità di fissare la nuova data delle elezioni dal 1 luglio. Non vi è dubbio che è necessario garantire sia la più ampia partecipazione al voto, che provvedere alle condizioni di sicurezza sanitaria». Un appello perchè sia fissata la data del voto per il nuovo rettore dell'Università degli studi di Napoli Federico II parte dal prof Luigi Califano, in lizza per succedere all'attuale ministro dell'Università Gaetano Manfredi. Dallo scorso gennaio l'ateneo è guidato da Arturo De Vivo, già pro Rettore. «Alla Federico II si sta opportunamente autorizzando la ripresa dello svolgimento in presenza di sedute di laurea ed esami, ma sorprendentemente a tutt'oggi non è ancora stata stabilita la data delle elezioni del nuovo Rettore nonostante il Decano da molti giorni si sia attivato in questa direzione. Perché? - si chiede Califano - Eppure diversi atenei hanno già provveduto a fissare la data del voto e la vicina Universitá Vanvitelli si sta orientando per le elezioni a luglio. Inoltre a differenza di altre università, la Federico II non ha un Rettore nella pienezza dei poteri ed è costretta a operare da oltre cinque mesi con i soli strumenti dell'ordinaria amministrazione, lì dove lo statuto indica in due mesi dalla decadenza il massimo periodo di tempo entro il quale eleggere il nuovo Rettore».

 

Il corpo elettorale della Federico II è composto da circa duemilacinquecento elettori. «Considerando il migliorato andamento della situazione sanitaria nella nostra regione e le progressive prossime riaperture e scadenze che si faranno in presenza (tra cui i concorsi per le specializzazioni e per l'accesso ai corsi a numero programmato fino ad arrivare alle prossime elezioni regionali a settembre) non vorremmo che, nonostante l'impegno del Decano, fosse in atto una strategia dilatoria da parte di alcuni le cui finalità apparirebbero ben chiare. Tutto ciò alimenta un clima poco disteso che certamente non giova al più grande Ateneo del sud che ha all'orizzonte scelte strategiche importanti che necessitano di essere sostenute da un consenso democraticamente ottenuto» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino