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Da 187mila a 192mila: dopo uno stallo durato quasi una settimana cresce, ma di poco, negli ultimi tre giorni, la platea degli anziani ultra ottantenni che è riuscita a prenotarsi sulla piattaforma digitale regionale Covid-Sinfonia. Una musica, quella che suona nelle interfaccia digitali, che per i grandi vecchi della Campania assume contorni non del tutto decifrabili. Privi di mezzi informatici, poco o nulla avvezzi a internet, a digiuno dei meccanismi di funzionamento degli smartphone, usano quasi sempre il cellulare, laddove ne siano in possesso, come un telefono fisso e unicamente per mettersi in contatto con figli e parenti. Limitati negli spostamenti, vincolati ad aiuti e assistenza per il disbrigo di pratiche burocratiche e amministrative, hanno spesso come unico faro di riferimento informativo i canali della tv, del medico di famiglia e talvolta i giornali.
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Da quando gli studi dei dottori sono off limits a causa del Covid, non sempre riescono a tenere saldo il filo dei contatti attraverso i sistemi elettronici (telefono, chat, mail) e così dopo qualche tentativo fallito per prenotarsi per interposta persona lasciano perdere. La rinuncia può diventare la strada più comoda da percorrere. Ed è così che in Campania, su 307mila anziani con più di 80 anni censiti nelle varie province, ne risultano attualmente reclutati alla vaccinazione, appunto, solo 192mila mentre 115mila mancano ancora all’appello. Una prateria che si ritrova con le stesse caratteristiche in tutte le Asl ma forse di più nelle metropoli dove il collante della solidarietà è meno saldo che nei piccoli centri. Prendiamo Napoli: in città i grandi vecchi sono 62mila e di questi hanno finora aderito alla vaccinazione poco più della metà. Il farmaco Pfizer allo stato è l’unico utilizzabile in questa fascia di età. Presso il polo vaccinale della Mostra d’Oltremare le dosi somministrate agli anziani sono circa 600 al giorno e si procede in parallelo con gli insegnanti. Finora hanno ricevuto la prima dose circa 8.500 nonni, ma anche se si completasse rapidamente l’iter di vaccinazione una schiera interminabile di anziani resterebbe fuori perché nemmeno prenotata. C’è un nodo organizzativo, e di accessibilità, che giunge al pettine finora poco sentito solo perché le dosi di vaccino arrivano col contagocce nei frigoriferi dei punti vaccinali.
«Questi anziani non sono informatizzati - avverte Gabriele Peperoni, geriatra coordinatore degli specialisti nella Asl Napoli 1 e vicepresidente nazionale del sindaco di categoria Sumai - ma le anagrafiche, e la loro situazione di salute, è conosciuta nel dettaglio solo dai medici di famiglia.
Il Mattino