Vaccino Covid in Campania, domani i primi richiami per i 720 del V-Day poi peserà il taglio delle forniture

Vaccino Covid in Campania, domani i primi richiami per i 720 del V-Day poi peserà il taglio delle forniture
Corre il Coronavirus in Italia ma chi va lesto con le immunizzazioni, come la Campania, rischia di trovarsi a siringhe asciutte per settimane in attesa delle nuove forniture di...

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Corre il Coronavirus in Italia ma chi va lesto con le immunizzazioni, come la Campania, rischia di trovarsi a siringhe asciutte per settimane in attesa delle nuove forniture di Pfizer. Il colosso Usa del farmaco annuncia infatti ritardi. A confermarlo ieri è prima il governo tedesco e poi lo stesso commissario Domenico Arcuri. A partire da lunedì il colosso Usa consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione e, suo tramite, con le Regioni italiane. Unilateralmente ha deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura. Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura». Una novità non da poco che si riverbererà sul calendario vaccinale anche in Campania. Qui arriveranno solo 33 delle 37 pizza-box previste in consegna il 18 gennaio e dunque 38 mila anziché 43 mila dosi mentre il 25 gennaio le scatole saranno 37 anziché 41 (circa 5 mila dosi in meno). Il nodo sarebbe a monte nella necessità del colosso Usa di raddoppiare la produzione (allo stato è l'unico fornitore in grado di approvvigionare i paesi Ue con questi quantitativi) e per farlo deve adeguare gli impianti. La fornitura di Moderna? È residuale. In Campania sono finora arrivate solo 8 mila dosi e ne arriveranno non più di altre 6 mila il 25 gennaio. Da metà febbraio la situazione dovrebbe tuttavia tornare alla normalità.

La Campania è a metà del guado: su circa 155 mila operatori sanitari e anziani ospiti delle Rsa da vaccinare in questa prima fase (compresi pensionati e liberi professionisti arruolati in extremis su pressing degli Ordini) la prima dose è stata somministrata a circa 90 mila persone. Dopo la corsa si impone ora la frenata: da domani si inizia a somministrare la seconda dose a distanza di tre settimane. I primi a completare il ciclo col richiamo saranno i 720 che hanno porto il braccio nel V-Day dimostrativo del 27 dicembre. Tra essi anche il governatore De Luca. Dal 21 gennaio si prosegue con la seconda dose per tutti gli altri. L'obiettivo è completare entro il 30 gennaio tutto il ciclo vaccinale per circa 100 mila persone. La Campania che non ha provveduto ad accantonare il 30 per cento delle dosi, come invece suggerito da Arcuri, potrebbe ora trovarsi in difficoltà. L'asso nella manica? Passare all'estrazione di sette dosi anziché sei per ogni fiala. 

Si affaccia intanto l'ipotesi di usare una sola dose per il maggior numero di persone possibili riservandosi il richiamo quando le altre saranno disponibili. Il differimento è una strada intrapresa in Inghilterra ma per quanto anche Germania e Danimarca stiano valutando di seguirne l'esempio l'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha precisato che il vaccino sviluppato da Pfizer & BioNTech è stato approvato per l'uso di emergenza sulla base di due somministrate entro 21 giorni. Qualsiasi modifica richiederebbe una nuova autorizzazione. Un report del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (in Inghilterra) indica che convenga molto di più vaccinare quante più persone è possibile con solo la prima dose e solo in seguito eseguire la seconda. Sul campo, in Campania, valgono anche le prime testimonianze di medici guariti dal covid che hanno visto moltiplicare per mille il basso titolo di anticorpi di partenza. 

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Il Mattino