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Vaccinare tutti gli 80enni entro marzo, questo l'obiettivo: 123.918 su 320mila in Campania si sono prenotati; 22.913 su 63mila a Napoli. Appena uno su tre. E le Asl non sanno ancora quanti hanno richiesto il servizio a domicilio, che resta da organizzare. Vanno, per questo, estrapolati gli indirizzi dal database regionale, in modo da verificare situazioni ed esigenze, caso per caso, e gli impedimenti effettivi, prevedendo le misure di osservazione dopo l'iniezione e il collegamento diretto con il 118 in modo da garantire il trasferimento al pronto soccorso, se serve.
Per Pina Tommasielli, componente dell'unità di crisi sul coronavirus della Regione, questa necessità è diffusa: «Riguarda 20-25 anziani su 70-80», ha stimato, intervenendo a Barba&Capelli, la trasmissione di Corrado Gabriele su Radio Crc. Poi, la dottoressa ha ribadito le difficoltà nel registrarsi online che stanno incontrando i più fragili che sono anche più a rischio di complicanze per il Covid-19. «Chiediamo ai 4400 medici di famiglia di dare una mano», il suo appello. «Dobbiamo prevedere degli accessi più capillari nei territori». Oggi è fissata una riunione degli esperti di Palazzo Santa Lucia ed è atteso l'arrivo delle scorte del farmaco da Roma (una parte avrebbe dovuto già essere disponibile).
Procede, intanto, con maggiore lentezza l'immunizzazione del personale sanitario: ieri si sono presentati 1100 medici e operatori sanitari alla Mostra d'Oltremare.
Sono 50.460, per l'esattezza, gli 80enni da vaccinare nei 57 Comuni che fanno riferimento all'Asl Napoli 3 Sud, da Portici ai Monti Lattari. Uno su tre al momento ha aderito. Si comincia il 20 e il 21 febbraio, subito dopo aver completato la profilassi per operatori sanitari e ospiti delle Rsa che ha richiesto tempi più lunghi. «Il ritardo nella consegna delle dosi - chiarisce il responsabile del piano, Antonio Coppola - ha fatto saltare il cronoprogramma». Individuate le sedi per l'iniezione: la principale è nell'ospedale di Gragnano. Più un punto per ogni Aft, Aree funzionali territoriali previste nel Nolano, nella zona vesuviana, a Castellammare di Stabia e intorni e nella penisola sorrentina. Per i disabili e gli anziani costretti a letto, il servizio è domiciliare: 13 le squadre formate da medici, infermieri e tecnici chiamate a intervenire. Non si sa ancora in quanti casi.
Sono 44mila gli 80enni da vaccinare nei 32 Comuni dell'Asl Napoli 2 Nord, da Pozzuoli a Giugliano. Ma il numero di prenotati è al di sotto della media: 12mila, al momento. Oggi le prime convocazioni, domani le iniezioni accompagnate da un dono: per tutti, bottiglia d'acqua e caramelle. Il manager Antonio D'Amore invita gli anziani restanti a prenotarsi sulla piattaforma della Regione anche con l'aiuto dei medici di base e dei parenti. «È l'unica arma per mettere fine alla pandemia», avvisa. «Si tratta di una pratica sicura, verificata su oltre 12.000 operatori sanitari e sugli anziani ospiti delle Rsa e delle case di accoglienza». Il manager spiega che sono stati allestiti seddici centri e altri ne sono previsti per la profilassi: negli ospedali, nei distretti sanitari, ma anche in alcune palestre scolastiche (alla Romeo-Cammisa di Sant'Antimo e alla Galilei Cardito), a Ischia e Procida (nell'isola di Arturo, per 300 abitanti). Ma è Bacoli la sede più suggestiva: nell'Ostrichina della Casina Vanvitelliana, già set di Pinocchio. A Quarto i locali sono adiacenti alla chiesa di San Castrese. In tutta l'area flegrea e domizia ai pazienti che ricevono assistenza domiciliare è poi garantito il servizio senza dover spostarsi da casa, mentre per tutti gli altri casi è prevista una verifica sulle effettive condizioni di impedimento. Non basta il timore di uscire.
(hanno collaborato Giuseppe Maiello e Francesca Mari)
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