Animali macellati in strada, sangue che cola dai balconi dove vengono sgozzate pecore e capretti, scarti di lavorazione gettati nei cassonetti dell'umido, piume e sangue che...
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Episodi come quello di stamattina contribuiscono ad accrescere l'insofferenza dei napoletani nei confronti delle varie comunità straniere residenti in zona. Pochi mesi fa i cittadini del Vasto avevano denunciato l'abitudine, da parte di alcuni cittadini di origine africana, di sgozzare agnelli sui balconi, lasciando colare il sangue fino ai piani bassi dei palazzi. Una scena degna del peggior film splatter anni '80.
Con l'avvicinarsi della stagione estiva il rischio igienico-sanitario cresce in maniera esponenziale. Lo sanno bene dalle parti del Vasto dove, specie in estate, i topi attirati dall'odore del sangue rappreso nelle fognature terrorizzano i cittadini impedendo, in qualche caso, anche di tenere le finestre aperte. «Ognuno può avere le sue abitudini di vita - spiegano i cittadini del Vasto - ma chi vuole vivere qui deve rispettare le regole. E' impossibile che gli animali vengano macellati in strada e che i resti vengano gettati qui e la, appestando l'aria e costringendoci a stare barricati in casa. Mancano i controlli e, forse, manca la volontà di fare qualcosa. Dove sono - si chiedono i cittadini - il Comune di Napoli e l'Asl di fronte a queste situazioni? Possibile che nessuno si degni di intervenire per mettere fine a uno spettacolo orripilante e indegno di una città civile?»
L'episodio di via Milano apre a diversi interrogativi. Anzittutto circa la provenienza degli animali da macellare. Alcuni testimoni, infatti, asseriscono che la macellaia improvvisata stesse "lavorando" alcune anatre. Un animale molto poco diffuso nelle macellerie italiane e disponibile, probabilmente, solo dietro ordinazione. Non risulta, però, che i macellai napoletani del Vasto dispongano di anatre vive o semi-macellate. Il secondo interrogativo riguarda la destinazione finale di queste carni lavorate in barba al regolamento CE n. 853/2004 e al regolamento CE n. 854/2004 che disciplinano accuratamente le modalità di macellazione e i controlli sanitari da effettuare sugli animali macellati. Sembrerebbe - il condizionale è d'obbligo - che le carni malamente macellate in strada non siano destinate al consumo delle singole famiglie, ma che siano destinate ai numerosissimi locali etnici, alcuni dei quali frequentati anche da qualche avventuroso turista, del Vasto e di piazza Garibaldi.
I cittadini del quartiere a ridosso della stazione centrale, infine, puntano ancora una volta il dito contro il mercatino etnico di via Bologna. «In quel mercato si vendono alla luce del sole prodotti alimentari - spiegano ancora - una cosa che è formalmente vietata dal regolamento che disciplina quell'area mercatale. A questo si aggiunge poi la vendita di cibo da asporto su carrozzine improvvisate, ad uso e consumo degli extracomunitari del quartiere».
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Il Mattino