Mentre nelle strade del quartiere Vasto si distribuiva il pane benedetto di Sant'Antonio - una tradizione devozionale risalente a diversi secoli fa, quando le parrocchie...
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Tra i problemi lamentati dal Capitano Marraffino - e che impedivano i sequestri delle merci vendute in giro per il quartiere - proprio l'impossibilità di procedere ai sequestri. I prodotti alimentari, specie quelli di origine animale, non possono finire in discarica ed è necessario l'ausilio dell'azienda sanitaria che deve procedere alla distruzione dei prodotti sequestrati.
Una piaga, quella della rivendita di cibi in strada, più volte segnalata anche dai residenti che hanno ingaggiato una furiosa battaglia con gli extracomunitari che vendono cibi di dubbia provenienza e che, peggio ancora, sono soliti cucinarli direttamente in strada. Emblematico, da questo punto di vista, il caso di uno straniero che si aggirava per il quartiere "armato" di un passeggino trasformato in griglia ambulante e sulla quale, utilizzando una bombola di gas - di quelle comunemente usate nei campeggi - era solito piazzarsi agli angoli di via Firenze, di via Bologna o di via Milano per cuocere la carne da rivendere per pochi euro.
L'intervento interforze di stamattina è un importante segnale di legalità anche nei confronti di quella parte di cittadini di origine straniera che sono soliti macellare gli animali direttamente in strada. Una pratica che ha fatto gridare allo scandalo i residenti del Vasto e che rischia di alimentare ulteriormente i conflitti sociali mai definitivamente sopiti all'ombra della statua di Garibaldi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino