Prodotti alimentari abbandonati sui marciapiedi in attesa di essere smistati nei tantissimi ristoranti etnici di piazza Garibaldi, sporcizia, cattivi odori che costringono i...
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A via Venezia, stamattina, per diverse ore un grosso sacco di baccalà essiccato è stato abbandonato sul marciapiede e sotto al sole prima di essere portato via, destinato con ogni probabilità a qualche ristorante del quartiere. Solo otto giorni fa i carabinieri della compagnia Stella, insieme al Reggimento Campania e al Nas di Napoli, mettevano a segno una maxi operazione per sgomberare il suq abusivo, dove l'illegalità regna sovrana. Con la sempre più evidente psicosi Coronavirus i cittadini del quartiere hanno chiesto al Comune e alla IV Municipalità uno sforzo aggiuntivo per sanificare le strade.
«In un momento di tale criticità sanitaria - ha dichiarato Adelaide Dario del comitato Vasto-Nolana Progetto Napoli - credo che il comune di Napoli, Municipalità e assessori debbano adoperarsi per mantenere la città pulita il più possibile, innaffiando e disinfettando le strade. Devono essere inflessibili - prosegue - nel vietare la vendita e l'esposizione di generi alimentari sui marciapiedi per poi iniziare una vera e propria profilassi sanitaria».
Negli scorsi giorni il comitato Vasto-Nolana ha presentato un formale esposto alla Procura della Repubblica - e per conoscenza alle principali istituzioni regionali e cittadine - chiedendo controlli più serrati da parte dell'Asl proprio sui tantissimi ristoranti gestiti da stranieri all'ombra della statua di Garibaldi. Continue molestie olfattive e la vendita sregolata di alcolici le denunce dei residenti che chiedono con forza al Comune di imporre anche agli stranieri il rispetto delle normative inerenti la vendita ambulante di prodotti alimentari. Per tutti i soggetti che vogliono effettuare commercio ambulante riguardante l’attività di vendita, trasformazione, produzione, e trasporto di generi alimentari, infatti, è obbligatorio il rilascio di una specificaautorizzazione sanitaria che deve essere richiesta presso l’ufficio igiene del Comune.
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Il Mattino