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I Movimenti campani che domani scenderanno in strada insieme a precari, studenti, disoccupati si rivolgono ai residenti e ai commercianti delle zone di Napoli - Colli Aminei e Capodimonte - interessate dal corteo che si svolgerà, domani, contro il vertice della Bce.
«Abbiamo sentito di attività commerciali o di servizi che pensano di chiudere per paura non si sa di cosa, dell'avvento di non si sa quale catastrofe - scrivono sui social network - Non fatevi influenzare dalla stampa o dal correre delle voci, in piazza ci saranno migliaia di napoletani come voi che la crisi la stanno subendo da anni e vogliono solo manifestare contro i veri responsabili».
«Basterebbe chiedere agli abitanti e commercianti del Centro Storico o della zona della stazione, da cui di solito partono la maggior parte dei cortei napoletani, che mai si sognerebbero di interrompere le loro normali attività durante un evento del genere - spiegano - Le attività commerciali hanno, infatti, svolto anche un servizio pubblico molto importante, supportando l'arrivo di migliaia di persone con servizi igienici e vendita di acqua e alimenti, proprio come succede a Roma o in altre città del paese».
«Nel ribadire l'invito a scendere in piazza quel giorno, unico vero motivo per cui varrebbe la pena chiudere ogni attività commerciale, ricordiamo che hanno prodotto più danni i banchieri riuniti all'interno del Border della Bce che tutti i cortei degli ultimi 100 anni in Italia - concludono - Se c'è da avere paura di qualcosa o qualcuno, sicuramente fanno molta più paura i partecipanti al vertice e la loro figura di spicco Mario Draghi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino