Il vescovo di Aversa scrive a De Luca: «Ambiente primo bene comune da rigenerare»

Il vescovo Angelo Spinillo
«Il primo bene comune da rigenerare è l'ambiente». È quanto scrive, in una lettera appello al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il primo bene comune da rigenerare è l'ambiente». È quanto scrive, in una lettera appello al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al presidente del Consiglio regionale, Rosa D'Amelio, il vescovo di Aversa, nonché vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, Angelo Spinillo, ricordando che le 'ferite' aperte sono ancora numerose, soprattutto su quella parte di territorio che segna il confine tra le province di Napoli e Caserta.




«Come il Santo Padre oggi ci indica nell'enciclica 'Laudato si", i rapporti con l'ambiente, sono solo l'altra faccia dei rapporti sociali. L'impegno di rigenerazione deve riguardare, quindi, a un tempo, le regole della convivenza, il funzionamento delle istituzioni, quello dell'economia. Ecco perché, per un profondo risanamento ambientale, occorre una vera riscossa civile, politica, culturale. Oggi, nel disordine ancora imperante, scarti materiali e scarti umani tristemente si confondono
», aggiunge monsignor Spinillo. Per il vicepresidente della Cei «le istituzioni regionali sono chiamate a responsabilità, innanzitutto attuando le norme migliorative già varate. Significativo il caso della L.R. n.20/2013 per la «Prevenzione e la lotta al fenomeno dell'abbandono e dei roghi di rifiuti», varata ormai da oltre un anno e mezzo e quasi totalmente inapplicata, anche per l'approvazione, a volte, di protocolli tecnici che ne compromettono l'efficacia, come nel caso dei prodotti in cemento-amianto (art.7)». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino