Vesuvio off limits ai gruppi, le agenzie di viaggio: «Noi danneggiati due volte»

Turismo
«Agenzie di viaggio e tour operator sono in crisi a causa degli effetti del lockdown, ma le misure adottate dai vertici del Parco del Vesuvio per garantire il distanziamento...

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«Agenzie di viaggio e tour operator sono in crisi a causa degli effetti del lockdown, ma le misure adottate dai vertici del Parco del Vesuvio per garantire il distanziamento sociale non fanno altro che accrescere queste difficoltà e compromettere l’immagine dell’intera filiera turistica della Campania»: così Ettore Cucari, presidente della Fiavet Campania-Basilicata. Nelle ultime settimane molte agenzie e tour operator hanno incontrato non poche difficoltà per accedere al Vesuvio e alcune compagnie di navigazione hanno cancellato l’impegnativa escursione in quella zona dalle loro proposte per i crocieristi. Alla fine, ad alcuni gruppi è stato persino impedito di effettuare la visita nonostante questa fosse già stata regolarmente prenotata e pagata attraverso il portale Vivaticket.


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Il personale del parco ha motivato il diniego con la mancanza del nome del visitatore su ciascun biglietto: sotto questo aspetto, le agenzie avevano diligentemente provveduto a stilare un elenco cartaceo, contenente i nomi dei componenti del gruppo, in modo tale da integrare le informazioni indicate sul ticket elettronico. Non vanno dimenticati, inoltre, i problemi connessi al ristretto numero di ingressi quotidiani nella zona del Vesuvio e alla mancanza di una corsia preferenziale per l’acquisto dei biglietti da parte di agenzie e tour operator che già devono sopportare un aumento dei costi legato alle procedure elettroniche di prevendita dei tagliandi. «In queste condizioni organizzare i tour sul Vesuvio diventa impossibile – conclude Ettore Cucari – Mentre altri siti, come il Parco archeologico di Pompei e quello di Ercolano, hanno riaperto le biglietterie, i vertici del Parco del Vesuvio confermano scelte organizzative irrazionali che non tutelano gli operatori turistici né i visitatori, danneggiando gravemente l’immagine della Campania». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino