Roghi sul Vesuvio, torna l'incubo di quattro anni fa: «Rifiuti incendiati»

Roghi sul Vesuvio, torna l'incubo di quattro anni fa: «Rifiuti incendiati»
Sale la temperatura e il Vesuvio riprende a fumare, proprio nel punto in cui il Grande incendio del 2017 avanzò verso le abitazioni: è rimasta nella memoria dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sale la temperatura e il Vesuvio riprende a fumare, proprio nel punto in cui il Grande incendio del 2017 avanzò verso le abitazioni: è rimasta nella memoria dei vesuviani la foto simbolo in cui i residenti spalavano le fiamme che progredivano. In via Montagnelle 2 a Torre del Greco ieri è divampato un rogo di discrete dimensioni tra gli arbusti del Parco nazionale del Vesuvio, a pochi passi dalle abitazioni. Ad accorgersi delle fiamme, alle 13.30 circa, i volontari della Rete a difesa del Vesuvio che hanno allertato il gruppo volontario di avvistamento antincendio (Aib) che a sua volta ha chiamato i soccorsi. I primi interventi, oltre che dall'associazione Primaurora con il presidente Silvano Somma, sono stati effettuati con il terreno dagli operai addetti al taglio degli alberi malati, residui degli incendi di quasi 4 anni fa. Poi sono intervenuti i carabinieri forestali, i vigili del fuoco del locale comando e infine gli addetti della Sma Campania che hanno proceduto alla bonifica delle aree incendiate. Le indagini sulla natura del rogo sono in corso, ma non si esclude il dolo. Proprio in quest'area oltre alle sterpaglie e ai tronchi di alberi accumulati dopo l'operazione di potatura ci sono moltissime micro discariche e non è escluso che qualcuno abbia incendiato rifiuti. Già nelle scorse settimane, sempre nel Parco nazionale ma sul versante di Ercolano (in via dello Spacco) sono stati appiccati dei roghi di rifiuti ma di minori dimensioni e non nelle pinete.

Quello di ieri può considerarsi il primo rogo della stagione che ha intaccato la vegetazione vesuviana e terrorizzato i residenti. L'aspetto spettrale dell'area dopo lo spegnimento ha riportato alla mente il Grande incendio. «Visto che la stagione si profila particolarmente calda - dice Vincenzo Marasco, storico e attivista di Primaurora - e che il Parco è pieno di sterpaglie, legname residuo dai tagli di alberi secchi e malati e di tanta spazzatura è necessario che ci sia massima attenzione da parte dei, dei Comuni e dell'Ente Parco. Purtroppo in queste zona, come in altre aree intorno al Vesuvio, il fenomeno delle microdiscariche di rifiuti non è stato arginato e non è escluso che qualcuno bruci i rifiuti per fare spazio ad altri sversamenti illegali». Proprio in via Montagnelle 2 nel 2018 venne in visita l'allora ministro dell'Ambiente Sergio Costa per un sopralluogo. «Le protezioni civili dovrebbero già attivarsi - conclude Marasco - con nuclei operativi nei luoghi più a rischio, noi come volontari facciamo la nostra parte con le segnalazioni e la massima allerta in caso di roghi». Ieri intanto il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto ha inviato a tutte le forze dell'ordine del territorio una richiesta di maggiori presidi in via Osservatorio sul Vesuvio. «Visti gli ultimi fatti di cronaca - ha detto - e i raid contro le auto dei turisti abbiamo chiesto una pattuglia in zona. Con la ripresa della stagione turistica i visitatori devono sentirsi al sicuro». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino